“Incomprensibile”. Così don Franco De Donno, responsabile della Caritas di Ostia (XXVI Prefettura diocesana di Roma), definisce lo sgombero forzato di decine di rom – compresi bambini – attuato in questi giorni dalle forze dell’ordine nella pineta locale delle Acque Rosse. Si tratta del quinto sgombero in tre anni con l’abbattimento di alcune baracche di rifugio. “La Caritas di Ostia con la Caritas diocesana di Roma – afferma don De Donno – sta accompagnando da vari anni i senza dimora e i Rom con progetti alternativi di inclusione lavorativa e di autocostruzione senza aver mai avuto il tempo di completare il progetto con gli organi amministrativi comunali e municipali”.
La gravità dello sgombero coinciso con l'aumento del freddo
La Caritas di Ostia denuncia in particolare, in un comunicato, la gravità di questo
ultimo sgombero in un periodo in cui il freddo si fa sempre più pungente, aggiungendo
così altre persone sulle strade e sulle piazze di Roma “per poi avere la paura che
qualcuno di loro muoia letteralmente di freddo”. Le famiglie rom – 35 persone - sono
state ospitate temporaneamente per tre notti nei locali della parrocchia di Santa
Monica di Ostia. Al momento – riferisce sempre don De Donno – queste famiglie, insieme
agli altri circa 100 senza fissa dimora della zona, sono in attesa dell’allestimento
da parte del Comune di Roma di un “tendone” – gestito dalla Croce Rossa – per trovare
riparo durante questi giorni di emergenza freddo. (A.G.)
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