“L’immigrazione è un fenomeno destinato a rimanere” ed è “importante che la Chiesa irlandese sia in prima linea nell’accoglienza” degli immigrati e rifugiati che cercano di raggiungere l’Europa per fuggire dalla guerra, la fame e l’oppressione. Lo scrive mons. John Buckley, vescovo di Cork, in Irlanda, nel messaggio per la 102ma Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che ricorre il 17 gennaio.
Gli irlandesi ricordino il loro passato
Nel testo, il presule ricorda come gli irlandesi abbiano
molto da imparare non solo dal Vangelo e dall’Antico Testamento, che esortano ripetutamente
ad accogliere lo straniero, ma anche dal loro passato. “Il Signore potrebbe ben dirci:
‘Ricordatevi che anche voi siete stati trattati male all’estero, quando costruivate
la metropolitana di Londra, nelle miniere dello Yorkshire, nel porto di Boston e nelle
nuove città di Sydney e Perth’. Anche San Patrizio – aggiunge - era un rifugiato,
uno schiavo”. Nel suo messaggio mons. Buckley ricorda poi il grande contributo dato
dagli immigrati all’economia locale di Cork,diventata ormai una città multi-etnica.
La Giornata, occasione anche per ricordare i cristiani perseguitati
“Questa domenica – conclude quindi il presule - è
un’occasione per approfondire la consapevolezza dell’attuale fenomeno migratorio e
delle sfide che devono affrontare immigrati che vengono nel nostro Paese, ma anche
per pregare per quelli che stanno vivendo grandi sofferenze, ricordando in particolare
i cristiani perseguitati in Medio Oriente e in Africa”. (L.Z.)
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