2016-01-15 06:46:00

Vescovi Venezuela: immorale non accettare il voto del popolo


I vescovi venezuelani hanno definito il conflitto di potere attualmente in corso tra il Tribunale Supremo di Giustizia e la Assemblea Nazionale come un  “triste spettacolo”  che non porta “sulla strada per superare i problemi” del Paese , oggi più che mai necessita di  “decisione, saggezza ed efficacia da parte di tutti gli attori sociali. Alla fine della 105.ma Assemblea ordinaria, la Conferenza episcopale ha pubblicato l’Esortazione pastorale intitolata “Assumere la realtà della Patria” che chiama il governo a rispettare i risultati dei comizi parlamentari dello scorso 6 dicembre. “E’ moralmente inaccettabile e grida al Cielo dimenticare o lasciare da parte la volontà del popolo espressa nelle elezioni”.

Il conflitto tra i  poteri è ingiustificabile
La dimostrazione di “responsabilità civica e volontà pacifica” che il popolo venezuelano ha manifestato sia nelle elezioni del 6 dicembre, sia nella formazione del nuovo parlamento, sono state secondo i vescovi una “luce di incoraggiamento e di speranza” tra le tante “ombre  e incertezze” che offuscano la realtà della nazione. “Il conflitto tra il Tribunale Supremo di Giustizia e l’Assemblea Nazionale - afferma l’episcopato - non ha giustificazione, perché il popolo ha espresso la volontà di vivere in democrazia e non in un sistema totalitario ed escludente”. Il documento ricorda che ogni potere dello Stato ha la propria competenza ed è compito dell’esecutivo disegnare e proporre la rapida soluzione ai problema economici e sociali , mentre quella dei deputati è  di fare le leggi, esaminare e servire da foro di incontro e dialogo per valutare progetti e proposte. 

Il Paese è alle porte di una crisi umanitaria
Nel messaggio i vescovi avvertono che “l’errata politica economica e la discesa dei prezzi del petrolio causanti della smisurata inflazione” hanno portato una grande sofferenza alla popolazione che affronta  quotidianamente la carestia dei beni di prima necessità facendo per ore, interminabili file per acquistare un prodotto e spesso nella impossibilità poter comprarlo, perché a prezzi inaccessibili e che aumentano giorno dopo giorno. “La crisi alimentare e l’insufficienza dei medicinali - si legge nel documento - possono provocare una crisi umanitaria di grandi proporzioni e gravissime conseguenze che devono essere risolte in tempo e in modo decisivo”. L’episcopato sottolinea che tocca all’esecutivo risolvere la grave situazione con un progetto economico “mirato al bene comune e non uno strumento politico che favorisca interessi parziali e ideologici”. 

Legge di amnistia per i prigionieri politici
Dopo una energica condanna al sistema penitenziario che viola il rispetto dei diritti e della dignità della persona, i vescovi considerano prioritaria una risposta “immediata, giusta e riconciliante” alla iniqua situazione dei prigionieri politici sottoposti a condizioni inumane e a processi per “discutibili ragioni politiche”. Il documento auspica che in questo Anno giubilare della Misericordia, non ci sia in Venezuela nessun prigioniero per motivi politici, e in proposito chiedono la promulgazione di una legge di amnistia”. L’episcopato chiama anche al rispetto e alla difesa della libertà di espressione come risorsa fondamentale per conoscere la “verità dei fatti”. 

Politiche sbagliate contro la delinquenza
Il documento dell’episcopato espone la realtà di violenza e di delinquenza irrefrenabile che opprime le “famiglie sommerse nel dramma quotidiano dell’insicurezza e della paura, del lutto e del dolore”. I vescovi denunciano “l’improvvisazione e l’inefficienza delle politiche di sicurezza” e condannano “il non poco frequente uso eccesivo e, a volte disumano della forza” da parte delle autorità.  Il testo sottolinea che sono i settori popolari a risentire di più l’assenza di protezione e sono spesso vittime dell’abuso di potere da parte di chi dovrebbe garantire la loro sicurezza. Anche la situazione e le difficolta che affrontano i cittadini alla frontiere con la Colombia è stata una delle preoccupazioni dei vescovi che esortano le autorità a creare le condizioni per la convivenza pacifica e feconda nella zona.

Dialogo che garantisca governabilità e pace sociale 
​La Chiesa venezuelana chiama i politici a rispettare le autonomie di ogni potere pubblico, le proprie competenze costituzionali e stabilire un dialogo istituzionale che garantisca la governabilità e la pace sociale. “Come cittadini - si legge nel messaggio - non possiamo essere indifferenti ai problemi e dobbiamo essere promotori di riconciliazione, propiziando il perdono e la guarigione delle ferite”. Infine, i vescovi ricordano che l’Anno della Misericordia, convocato da Papa Francesco, invita istituzioni o persone pubbliche o private a introdurre “con creatività e generosità,  gesti e azioni che portino ad assaporare e a vivere con gioia e sacrificio, i frutti della solidarietà e della fratellanza”. (A cura di Alina Tufani)








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