2016-01-15 06:55:00

Kenya: appello dei vescovi all’unità dei cristiani


Un appello ad operare per l’unità dei cristiani è stato lanciato dalla Conferenza episcopale del Kenya, in vista della Settimana di preghiera dedicata a questo tema, in programma dal 18 al 25 gennaio ed intitolata “Chiamati per annunziare a tutti le opere meravigliose di Dio” (cfr. 1 Pietro 2, 9). In una lettera aperta a sacerdoti, religiosi e laici, mons. Alfred Rotich, presidente della Commissione episcopale keniota per l’ecumenismo, sottolinea che “la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani sarà tanto più fruttuosa quanto più la celebreremo come fratelli e sorelle in Cristo”.

Camminare insieme in preghiera ed amore
Di qui, l’invito a “proseguire nella collaborazione per arrivare ad una comunione più profonda gli uni con gli altri, per testimoniare la nostra fede comune in Cristo, declinata in tutte le sue diversità”. “Camminiamo insieme in preghiera ed amore – ribadisce mons. Rotich – per essere veri testimoni dell’opera di Dio”. Per incoraggiare, inoltre, un’ampia partecipazione di fedeli alla Settimana, la medesima Commissione raccomanda l’elaborazione, nelle lingue locali, di materiale utile alla riflessione.

Numerose le iniziative ecumeniche in campo educativo
Quindi, l’organismo episcopale ricorda i tanti campi in cui i cristiani collaborano già in Kenya, come quello dell’educazione in cui operano, fianco a fianco, soprattutto cattolici e protestanti. Numerosi, ad esempio, i manuali religiosi per le scuole primarie e secondarie elaborati in ambito ecumenico, così come le Cappellanie universitarie di entrambe le confessioni attive insieme negli Atenei del Paese. Non solo: “L’Università cattolica dell’Africa orientale – informa la Commissione – ha diversi protestanti nel suo staff ed offre corsi di formazione sull’ecumenismo”, mentre iniziative di cooperazione cristiana ad ampio raggio si possono trovare negli ospedali e nelle carceri.

Cristiani uniti per aiutare i malati di Aids
Passi avanti in campo ecumenico si sono ottenuti anche grazie al Consiglio interreligioso del Kenya che, in rappresentanza di molte denominazioni cristiane, si adopera soprattutto nel combattere i pregiudizi di cui sono vittime i malati di Aids. Da segnalare, inoltre, le iniziative di singoli cristiani, come – ad esempio – la “Via Crucis ecumenica” che si tiene in alcune città del Paese, nel Venerdì Santo.

Tante le sfide ancora aperte
Nonostante i numerosi fattori positivi, tuttavia, la Chiesa di Nairobi non dimentica i tanti problemi ancora aperti sul cammino dell’unità dei cristiani: in particolare, viene messa in risalto la scarsa conoscenza dell’ecumenismo o, addirittura, il rifiuto di esso da parte di alcune “Chiese fondamentaliste” che intendono il cammino ecumenico, addirittura come “un anatema”. Ancora: la mancanza di un dialogo teologico ufficiale tra le Chiese del Paese rende difficile affrontare temi quali il celibato dei sacerdoti, i divorziati risposati e la Pastorale nei confronti delle persone omosessuali.

Il ricordo della visita del Papa, a novembre 2015
Anche i mass-media vengono chiamati in causa, in particolare quando offrono una testimonianza cristiana “settaria”, lontana dalla vera comunione ecumenica. Infine, ricordando la visita di Papa Francesco in Kenya, avvenuta a novembre 2015, i vescovi ne sottolineano l’importanza anche in ambito ecumenico, in special modo riguardo ai valori cristiani comuni da promuovere e tutelare. (I.P.)








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