Olimpiadi 2024: la parola ai cittadini romani?

Referendum olimpico

Dopo Amburgo, che ha detto no alla candidatura per le Olimpiadi 2024 con un referendum, anche Roma pensa a una consultazione referendaria per testare l'opinione dei cittadini sull'opportunità o meno di tenere le Olimpiadi 2024 nella capitale. La proposta, che non piace alle Istituzioni sportive nazionali, parte dai radicali italiani, sembra fare breccia in altre formazioni politiche minori e in una parte dell'opinione pubblica. 

Referendum olimpico: perchè no

"Quella del referendum è una visione pessimistica, prima di fiducia e speranza". "La politica, afferma Giuseppe Di Leo, giornalista vaticanista di Radio Radicale, abdicherebbe al suo ruolo principale: essere l'antivurus della criminalità e della corruzione. Per questo va creata una classe politica che sia capace di battere quei virus". "Un vecchio sindaco di Roma, Argan, storico dell'arte, sottolineava come Roma appartenesse a quel genere di città che si definiscono capitali. Cosa c'è, per un'Olimpiade, di più universale della città italiana?". "Chi è convinto del referendum, si candidi a sindaco di Roma in vista delle prossime elezioni amministrative e faccia coraggiosamente una proposta alla cittadinanza su questo tema". 

Referendum olimpico: perchè sì

Al referendum sulle Olimpiadi 2024 a Roma, non sarebbe contrario Carlo Nesti, giornalista e scrittore. "Non so se nel 1960 se ne sarebbe parlato". Pur sottolineando il valore sportivo di un'Olimpiade, "oggi, devo dire, che con tutti gli scandali che ci sono stati, ascoltare il parere della gente non mi sembra un'iniziativa del tutto fuori luogo". 

Il rischio della tecnologia nello sport

"Il 26 gennaio, spiega Nesti, si terranno le elezioni per rinnovare i vertici della FIFA, per designare i sostituti di Blatter e Platini". "Sono in corsa uno sceicco e l'italiano Infantino, favorevole alla tecnologia in campo da estendere anche ad altre fasi del gioco, non solo al goal line technology". "Ma tutto è nelle mani degli elettori del futuro calcio mondiale. Quindi bisogna aspettare, anche se i vertici del calcio italiano sono favorevoli".