2016-01-09 07:30:00

Sporting Club Locri, dopo le minacce di nuovo in campo


Le minacce non fermano il calcio in Calabria, lo Sporting Club Locri torna in campo domenica prossima. Dopo le intimidazioni subite a dicembre, il presidente della società del calcio a 5 femminile, Ferdinando Armeni, aveva deciso di dimettersi e di ritirare la squadra dalla serie A. E’ grazie alla mobilitazione delle giocatrici, del Comune di Locri e della Figc Nazionale che il 10 gennaio la partita Sporting Club Locri - Lazio sarà anche trasmessa in diretta Rai. Il servizio di Veronica Di Benedetto Montaccini:

“Il Locri va chiuso se non vuoi avere danni”. Così il presidente della squadra di calcio a 5 Armeni leggeva ormai quotidianamente nei biglietti anonimi ritrovati sulla sua macchina. Ha così sciolto la società a dicembre, ritenendo le ragazze in pericolo. La squadra non si è arresa e il sindaco del Comune di Locri, Giovanni Calabrese, è diventato il garante fino all’assegnazione a nuovi soci:

“E’ la prima volta che una società sportiva viene minacciata con un’azione del genere. Certo, in città siamo abituati ad episodi ben più gravi e che portano anche a morti da parte della 'ndrangheta, ma non è questo il caso secondo me, sarebbe anche la prima volta che la 'ndrangheta lascia dei pizzini scritti al computer. Ma sarà la polizia investigativa a verificare tutto. Per quanto riguarda il futuro siamo convinti che con i nuovi soci continueremo fino alla fine del campionato con l’esperienza dello Sporting. Un’azione importante perché la città non può perdere un patrimonio sportivo importante che ha dato molto in questi anni al territorio. Non solo a livello dello sport e della competizione ma anche con iniziative sociali e culturali e di aggregazione!”

Ancora non è chiaro alla Procura se si tratti di minacce personali o di intimidazioni di stampo mafioso. Intanto la Figc ha aperto un fascicolo per andare a fondo. La mobilitazione arriva appunto dal mondo del calcio nazionale, come sottolinea Fabrizio Tonelli, presidente della divisione calcio a 5:

“Lo dissi dal primo momento, così no! Ora si gioca e noi giochiamo, mi auguro. Il significato più profondo è che si deve poter giocare. Lo sport in questo senso ha sempre dato testimonianza che i valori di libertà e democrazia sono veramente in campo”

“Locri è l’Italia intera e noi non ci arrendiamo”, scrivono le ragazze della squadra su Facebook. Domenica sfidano le minacce e tornano in campo come racconta la giocatrice Rosanna Rovito:

“Per noi questa è la seconda famiglia, sangue diverso ma condividiamo la stessa passione. Noi non abbiamo mollato dal primo minuto e abbiamo ripreso da subito gli allenamenti. Domenica per noi è una partita importante però ora la solidarietà deve trasformarsi in qualcosa di concreto”

La partita del 10 è fondamentale, continua la giocatrice, per ricordare a chiunque abbia scritto le frasi intimidatorie, che lo spirito di squadra è più forte di qualsiasi altra cosa.








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