A Betlemme è ancora Natale. Sono vive le celebrazioni natalizie ortodosse che hanno fatto seguito a quelle cattoliche culminate il 6 gennaio con l’Epifania. Greci ortodossi, siriaci e copti hanno festeggiato il Natale il 7 gennaio, secondo il calendario giuliano. Pellegrini cristiano ortodossi, in modo particolare siriaci, copti, greci e etiopi, stanno arrivando in questi giorni a Betlemme.
Il Natale della comunità copta
Per la comunità copta si è trattato di un Natale particolare, il primo dopo la morte,
avvenuta lo scorso dicembre, di mons. Abraham, vescovo di Gerusalemme dal 1992. A
salutare i fedeli copti è stato il vescovo Anba Epiphanius, abate del Monastero di
San Macario che ha invocato “pace e gioia per tutti i cristiani e per tutte le città
di questa regione”. Il vescovo ha ricordato le sue origini betlemite: “desidero per
la mia città la pace, perché la pace è la possibilità di portare gioia al cuore di
ogni persona. Anche se avessimo tutto il mondo, la pace è la cosa più importante”
ha detto riferendosi al conflitti in atto tra israeliani e palestinesi”.
Il Natale della comunità siriaca
Ai fedeli siriaci è giunto il saluto dell’arcivescovo Swerios Malki Murad, vicario
patriarcale di Terra Santa e Giordania, che ha guidato in processione i fedeli fino
alla chiesa siriaca di Betlemme. “Il messaggio di Cristo – ha ribadito – è un messaggio
di pace e riconciliazione. È stato per noi un esempio di umiltà, per poter vivere
in questo mondo con purezza e santità. Gesù ci ha dato queste lezioni per la vita
cristiana, per vivere in sintonia e armonia tra le diverse comunità e per collaborare
insieme nella costruzione del Paese, dei nostri santuari, delle nostre famiglie”.
(R.P.)
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