2016-01-07 17:24:00

Giubileo, Scaraffia: perdono aborto ci ricorda che è peccato


Un peccato e non un diritto

"La scelta di Papa Francesco di concedere a tutti i sacerdoti, durante il Giubileo, la facoltà di assolvere dal peccato di aborto quanti lo hanno procurato, e pentiti ne chiedano il perdono, è molto importante. E' una decisione che sottolinea come la legittimità dell'aborto non possa essere la via maestra per l'emancipazione delle donne, per ottenere la parità dei diritti". 

"Francesco, offrendo il perdono così allargato per l'aborto, ci ricorda proprio che è un peccato e dunque rimane come disagio, sofferenza, anche nel cuore di quelle donne che quando l'hanno compiuto, per i condizionamenti della società, non pensavano di fare una cosa sbagliata, ma di godere di un diritto lecito". A sostenerlo è Lucetta Scaraffia, storica e giornalista, direttore del mensile 'Donne chiesa mondo' dell'Osservatore Romano, che ha recentemente dato alle stampe, per 'il Mulino', il volume 'Le porte del cielo', dedicato alla storia dei giubilei. 

Un'occasione di perdono

"Dando la possibilità a moltissimi sacerdoti di concedere il perdono di Dio a chi si è pentito di aver interrotto una vita - spiega -  il Papa dà un'occasione a tantissime donne, magari al di fuori della vita della Chiesa e all'oscuro delle procedure canoniche abituali, per riconoscere il proprio peccato e chiederne il perdono". 

"Possiamo ottenere la misericordia di Dio solo nel momento in cui la chiediamo, quando cioè siamo disposti a riconoscere i nostri peccati", aggiunge la studiosa. "Quindi, la scelta di Papa Francesco di sottolineare il tema della misericordia mira proprio a costringere ogni cristiano a fare i conti con il proprio peccato, ad acquistarne consapevolezza".  

Giubileo sacro e profano 

Nel libro, la Scaraffia ripercorre il legame tra sacro e profano, proposte spirituali e aspettative economiche, fin dal 1300 legato alla storia dei giubilei a Roma. Sull'apertura dell'attuale Anno Santo della Misericordia sottolinea: "Sicuramente l'apertura di tante Porte della Misericordia nelle diocesi di tutto il mondo, ha fatto diminuire l'afflusso dei pellegrini a Roma. E' comprensibile però che la città di Roma si aspettasse il loro arrivo in massa, perché, dal Trecento in poi, il Giubileo è stato sempre per Roma un'occasione di guadagno". "In fondo, si confrontano esigenze diverse. Papa Francesco pensa alla Misericordia e a un risveglio della consapevolezza del peccato nell'animo dei cristiani. Mentre invece, i romani si attendevano da questo evento una riqualificazione urbanistica della città e un guadagno commerciale in un momento di crisi economica".  








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