2016-01-06 19:57:00

Immigrazione: ancora vittime in Egeo. Riunione a Bruxelles


Dopo la decisione di alcuni Paesi europei di ripristinare i controlli alle proprie frontiere, in deroga al trattato di Schengen, oggi riunione a Bruxelles, proprio mentre in Mar Egeo si registra la tragedia di un nuovo drammatico naufragio. Ce ne parla Giampiero Guadagni:

Anche in questo inizio 2016 non si fermano i viaggi della disperazione. L’ultima tragedia, ieri: 36 morti, tra i quali diversi bambini e una donna incinta, in due diversi naufragi al largo della Turchia, nel tratto del Mar Egeo che per molti migranti rappresenta la porta per l’Europa. E dalla Turchia anche la notizia che nella provincia di Batman un piccolo profugo siriano di quattro anni è  morto di freddo nella tenda in cui si era rifugiata la sua famiglia. Ma su come affrontare l’emergenza l’Unione europea è  ancora divisa. Dopo Norvegia, Austria, Germania e Francia anche Danimarca e Svezia hanno deciso di reintrodurre i controlli alle frontiere in deroga temporanea al trattato di Schengen. Per provare a migliorare il coordinamento tra i paesi coinvolti, il commissario europeo all’Immigrazione Avramopoulos ha convocato a Bruxelles i ministri svedese e danese dell’Immigrazione e il segretario di Stato agli affari interni del governo tedesco. Berlino sottolinea: fino a quando non saranno attuate le soluzioni europee, gli stati membri dell’Unione daranno risposte singole. Ma Bruxelles insiste sulla necessità di tornare al più  presto alla normalità per salvare Schengen e la libertà  di movimento.  L’Italia da parte sua non intende sospendere il Trattato. Il ministro dell’Interno Alfano ricorda che Roma da qualche settimana ha invece rafforzato i controlli ai confini del nordest lungo la rotta balcanica, in funzione antiterrorismo.     








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