2016-01-06 12:30:00

Crisi Arabia Saudita-Iran, Paesi si parlano attraverso l'Onu


Continua a salire la tensione tra Arabia Saudita e Iran: entrambe le missioni diplomatiche all’Onu dei due Paesi hanno inviato una lettera al Consiglio di sicurezza e al segretario generale, Ban Ki-moon, in cui spiegano le proprie ragioni in merito ai fatti di questi giorni: l’attacco all’ambasciata saudita di Teheran e al consolato di Mashad, in risposta all’esecuzione, da parte di Riad, di 47 detenuti tra cui l’imam sciita Nimr al-Nimr. Una “condanna del principio d’inviolabilità delle sedi diplomatiche” viene dall’Arabia Saudita, che tuttavia si dice pronta a ricucire con Teheran se questa “cesserà di interferire negli affari interni di altri Paesi, compreso il nostro”. Per parte sua, l’Iran ha espresso “rammarico” per gli episodi in questione e ha promesso di lavorare “per prevenire fatti del genere in futuro”.

Iran blocca pellegrinaggi alla Mecca
Ieri, però, un nuovo evento che certo non gioca a favore della distensione tra i due Paesi: l’Iran ha vietato i pellegrinaggi alla Mecca (Umra), che tutti i musulmani possono fare nel corso dell’anno fatta eccezione per il mese sacro del Ramadan, “finché l’Arabia Saudita non migliorerà le condizioni di sicurezza”. La decisione si riferisce alla strage di 1500 pellegrini – tra cui oltre 450 cittadini iraniani – rimasti uccisi nella calca a Mina il 24 settembre scorso.

Il ruolo strategico dello Stretto di Hormuz
Con l’acuirsi delle tensioni tra Arabia Saudita e Iran, gli occhi degli analisti sono puntati sullo Stretto di Hormuz, lo stretto braccio di mare che ricade nei territori nazionali di Iran, Oman ed Emirati Arabi Uniti, dove transita ogni anno circa un quinto del petrolio prodotto in tutto il mondo. Già in passato l’Iran ha minacciato di bloccarlo, con conseguenze evidentemente catastrofiche sul piano commerciale, essendo l’unica via di comunicazione diretta tra il Golfo Persico e l’Oceano Indiano. 

La posizione degli Stati Uniti
Delicato il ruolo degli Stati Uniti nel braccio di ferro tra Arabia Saudita e Iran. Cauta, infatti, la condanna di Washington nei confronti di Riad per le esecuzioni effettuate: l’Arabia Saudita, infatti, è un alleato storico degli Stati Uniti, anche se i rapporti sono fondati su interessi reciproci – in questa fase molto forte è quello della lotta allo Stato islamico – più che su valori condivisi. Tali rapporti, tuttavia, sono andati raffreddandosi dopo la decisione degli Usa di non intervenire in Siria contro il presidente Assad e dopo lo storico accordo con l’Iran sul nucleare. (R.B.)








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