2016-01-05 08:00:00

Francesco a sorpresa a Greccio: Dio ci aiuti a scoprire la Stella


Nel primo pomeriggio di ieri, Papa Francesco si è recato in auto, in visita privata, a Greccio, in provincia di Rieti, per visitare il luogo in cui San Francesco istituì il Presepe. Il Pontefice è stato a pranzo con il vescovo locale, mons. Domenico Pompili, ha poi visitato la cappella del Santuario francescano, quindi ha incontrato la comunità francescana locale e ha salutato anche un gruppo di giovani. Nel libro degli ospiti ha scritto una preghiera in cui chiede al Signore di "aiutarci tutti a scoprire la Stella e a cercare il bambino". "Una grandissima emozione e un dono”, ha affermato  il vescovo di Rieti, Mons. Domenico Pompili. Alessandro Guarasci ha sentito il guardiano del Santuario di Greccio, padre Alfredo Silvestri:

R. – Noi eravamo nel Santuario ed abbiamo visto il Santo Padre scendere dalle scale e fermarsi subito alla Grotta del Presepe in silenzio. Tutto si è svolto in silenzio. Abbiamo visitato la Grotta del Presepe, poi siamo andati al dormitorio di San Francesco – dove dormiva Francesco - poi siamo saliti sopra al dormitorio di San Bonaventura, abbiamo visitato la prima cappella dedicata a San Francesco risalente al 1228. Infine si è recato in chiesa per una piccola preghiera. La visita si è conclusa in pochissimo tempo.

D.- Qual è stato il suo rapporto con la  gente? È stato avvicinato?

R. – Sì, fuori nel piazzale c’erano 15 -20 persone. Lui si è fermato, ha chiesto di pregare per lui.

D. – Lei cosa ha percepito nei gesti del Papa venendo al Santuario?

R. – La grande semplicità e il grande amore per i luoghi francescani, nella sua semplicità, senza dire parole. Il  2 gennaio di 32 o 33 anni fa, qui a Greccio c’è stata la visita di Giovanni Paolo II. Sicuramente nel nostro cuore qualcosa deve cambiare, prima di tutto in noi stessi.

Il Papa ha incontrato un gruppo di giovani di Rieti durante un meeting promosso dalla Diocesi. Ascoltiamo David, uno dei ragazzi che ha partecipato all'incontro:

R. – Eravamo alla conclusione del Meeting, era il momento dell’incontro, subito dopo pranzo, per i saluti e c’è stata annunciata una sorpresa. Ci siamo riuniti, quindi, di nuovo tutti nel salone, dove si sono svolti tutti gli incontri, e tutto ci aspettavamo tranne che dalla porta arrivasse quest’uomo vestito di bianco ... Può immaginare allora il boato dei ragazzi, la contentezza, l’emozione ed anche le lacrime di gioia. E’ stato veramente un momento di forte commozione.

D. – Che cosa vi ha detto il Papa?

R. – Il Papa ci ha indicato, attraverso i segni del Natale, un percorso per il quotidiano, per la vita dei giovani: delle cose da inseguire; il cercare di non dimenticare mai che Dio si è fatto piccolo a Natale, per presentarsi all’uomo, e che quindi a partire dalle cose piccole si possono fare poi grandi cose. Del resto lo slogan del Meeting riprendeva quello che diceva San Francesco: “Partite dal necessario e vi troverete a fare alla fine anche l’impossibile”.

D. – E da voi quali sollecitazioni sono arrivate al Papa?

R. – L’attimo è stato breve e intenso, quindi non c’è stato un momento  in cui i ragazzi hanno potuto interpellare il Papa. E’ stato molto bello il fatto che il Santo Padre, nell’abbraccio finale con i ragazzi, li abbia invitati a pregare per lui. Questo ha sicuramente commosso tutti. C’è stato un saluto che noi speriamo sia un arrivederci. 








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