2016-01-05 12:21:00

Congo. Vescovi, impegno di dialogo in vista delle elezioni


Favorire il dialogo tra le parti politiche e la società civile in vista delle importanti scadenze elettorali del 2016: questo l’impegno della Conferenza episcopale della Repubblica Democratica del Congo (Cenco), ribadito dal suo segretario generale, don Léonard Santedi, al termine dell’incontro tra una delegazione di vescovi congolesi e i rappresentanti della Commissione elettorale nazionale indipendente (Ceni), tenutosi nei giorni scorsi a Kinshasa.

Necessario migliorare il dialogo tra politica e società civile
“I vescovi, in qualità di pastori, hanno avviato alcuni incontri con gli attori politici e della società civile per vedere insieme quello che occorre fare per migliorare la situazione, in primo luogo per quel che concerne il dialogo”, ha detto don Santedi, citato dall’agenzia Fides. Dal suo canto, il presidente della Ceni, Corneille Nangaa Yobeluo, ha sottolineato di aver terminato la valutazione del processo elettorale, ma che la pubblicazione del calendario delle votazioni è ancora condizionata dall’approvazione, da parte del parlamento, della legge elettorale e di altri provvedimenti legislativi, come quello relativo al voto della diaspora congolese all’estero.

Occorre un nuovo calendario elettorale
“Abbiamo bisogno di pubblicare un nuovo calendario elettorale. Ma vogliamo garanzie che esso venga poi rispettato. Inoltre – ha aggiunto il presidente della Ceni – tale scadenzario deve essere consensuale e realistico”. “La Commissione elettorale – gli ha fatto eco don Santedi – ci ha assicurato che farà di tutto dal punto di vista tecnico, anche se non tutto dipende da essa”, perché alcune decisioni spettano “al governo, al Parlamento, agli attori politici”.

Crisi politica iniziata nel 2011
Nella Repubblica Democratica del Congo, la questione elettorale è in fase di stallo da diverso tempo dopo che la Corte Costituzionale ha invalidato il calendario delle elezioni che prevedeva, tra l’altro, le presidenziali nel novembre 2016. La crisi politica è iniziata nel novembre 2011, dopo la rielezione del presidente Kabila segnata da sospette frodi alle urne. A gennaio 2015, l’ipotesi di un terzo mandato, in violazione della Costituzione, ha suscitato forti proteste, sfociate in scontri con morti e feriti. I disaccordi poi sul calendario elettorale (elezioni locali, provinciali, legislative e presidenziali) – con una serie di rinvii – hanno creato un clima di incertezza. Il sospetto è che tali rinvii facciano parte di una strategia messa in atto dalla maggioranza presidenziale per ottenere un prolungamento automatico e indeterminato del mandato del presidente. (I.P. – T.C.)








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