2015-12-30 14:34:00

Warduni: Ramadi è libera, ma sarà più difficile riprendere Mosul


Sono stati 28 i raid aerei condotti ieri contro gli uomini dell’Is in Siria e Iraq dalla coalizione internazionale a guida statunitense. In Iraq soprattutto, si sono concentrati su Mosul, dove sarebbe stata distrutta la cosiddetta Corte della Sharia, il Tribunale del sedicente Stato islamico. Sempre nei pressi di Mosul, sarebbe inoltre stata scoperta una fossa comune con i corpi di 120 persone, la maggior parte uomini della sicurezza irachena. A dare speranza nella lotta contro il califfato, è stata la ripresa della città di Ramadi. Francesca Sabatinelli:

Dopo Ramadi, la bandiera irachena sventolerà di nuovo anche su Mosul. Il premier iracheno al Abadi twitta la sua speranza a due giorni dalla riconquista del capoluogo di Al Anbar, strappato alle mani del califfato, dopo sette mesi di occupazione sotto il vessillo nero del sedicente Stato islamico. Per l’80% la città è distrutta e ora inizia la caccia ai collaborazionisti, a quanti sono accusati di aver appoggiato l’Is. Le autorità locali hanno previsto che saranno necessari ancora “due mesi” per pacificare e rendere sicura la città che, per alcune zone, è ancora nelle mani dei jihadisti. Resta ora quindi da riprendere Mosul, ultimo bastione degli uomini di Abu Bakr al-Baghdadi in Iraq, e ‘capitale dello Stato islamico’, sulla quale le forze di sicurezza irachene e della coalizione internazionale stanno preparando l’avanzata, i cui tempi, però, non saranno brevi. Il 2016, aveva detto il premier al Abadi, sarà “l’anno della vittoria finale” contro l’Is ed è questo l’auspicio di mons. Shlemon Warduni, vescovo ausiliare di Baghdad dei Caldei:

R. – Noi chiediamo con grande speranza che l’anno 2016 sia anno di pace, non di guerra. E, certamente, che questa pace sia fatta per il bene degli iracheni, ma non solo per loro, anche per quegli stranieri, che voglio definire quantomeno “sciocchi”, che hanno lasciato il loro Paese e sono venuti qui a uccidere la gente. Noi preghiamo perché l’anno 2016 sia anno di pace, perché i cristiani iracheni tornino alle loro case, ai loro villaggi, e non solo i cristiani, ma tutti coloro che sono stati cacciati dalle loro città, dalle loro case: che tornino in pace nei loro villaggi.

D. – Un passo importante, necessario, da fare resta la liberazione di Mosul, della Piana di Ninive. Lì la situazione sembra molto più drammatica e più difficile rispetto a Ramadi …

R. – Certamente, è più difficile. E’ la seconda provincia in Iraq, quella di Mosul. Però, pensiamo un po’ alla velocità con la quale è stata presa dall’Is! In poche ore, perché c’erano tanti traditori! Altrimenti, come è possibile che un esercito ben armato che si confronta con poche persone, un migliaio, forse duemila, viene sconfitto in così poche ore? Se quella città è stata presa rapidamente, adesso è vero che è tanto difficile riconquistarla, anzi, cosa dico, ci vorrà un miracolo oppure una grande forza che venga in aiuto da parte di altre nazioni, dall’Europa o dall’America, non so. Però, ciò nonostante, il nostro esercito, insieme agli altri che combattono con loro, ha fatto un grande passo, ha conquistato una grande vittoria e speriamo che continui, perché tutti sanno, e non sono io a dirlo, che dopo la “liberazione” ci vuole tempo perché finisca tutto. Tutti siamo contenti che questo avvenga, anche perché la povera gente di Ramadi, di Falluja e di altri luoghi è anch’essa dispersa qui e là, nei campi profughi, in una situazione terribile! Due settimane fa sono andato a visitare un campo insieme a membri della Caritas, viene da piangere solo a guardare. Non si può dire in altro modo, è una cosa terribile, perché la guerra è del diavolo, quelli che vogliono la guerra sono diavoli, non hanno coscienza, non hanno intelletto, non hanno spirito!

D. – Quello che si teme possa accadere a Ramadi ora è una vendetta contro le persone che si pensa abbiano collaborato con Daesh …

R. – Certo, questo è un grande problema. Speriamo che il governo mandi persone veramente sagge. Un altro problema è che Ramadi è stata quasi distrutta e anche per sostenere le persone che hanno perso la casa, che hanno perso tutto, ci vuole una saggezza fondata certamente su Dio. Io dico a tutto il mondo: care persone che vivete su questa terra, pensate bene alla pace, a seminare l’amore tra tutti gli uomini, quell’amore che Dio ha fatto per noi.








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