2015-12-30 08:06:00

Uccisi leader dell'Is in Siria e in Iraq


Prosegue in Iraq e Siria il confronto con il sedicente Stato Islamico. Secondo il Pentagono colpiti i vertici del califfato. Ce ne parla Giancarlo La Vella:

In attesa dell’avanzata su Mosul, è Ramadi, in questo momento, il simbolo più evidente della lotta contro il califfato. La città irachena, riconquistata dall’esercito di Baghdad, è praticamente distrutta all'80%. Ma la cacciata dei jihadisti, dopo 7 mesi, non ha eliminato le tensioni. Forte il timore di rappresaglie contro quella parte di popolazione che avrebbe collaborato con l’Is e anche il rischio di colpi di coda dei pochi miliziani ancora asserragliati in città. Oltre l’Iraq, anche la Siria è terreno di scontro. Il Pentagono segnala l’uccisione di Souleyman, al secolo Charaffe al Mouadan, ritenuto uno dei responsabili del califfato, legato agli attacchi di Parigi del 13 novembre. Sarebbe stato ucciso durante un raid aereo in Siria il 24 dicembre scorso e stava progettando nuovi attentati in occidente. Due giorni dopo – afferma il Pentagono – ucciso a Mosul, in Iraq, anche Abdul Qader Hakim, anche egli membro dei gruppi jihadisti del terrore che operano fuori dell'Iraq e della Siria. 








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