2015-12-30 14:30:00

Appello del Papa per le popolazioni colpite dal maltempo nel mondo


La solidarietà e le preghiere del Papa, oggi al termine dell’udienza generale, per le popolazioni di varie parti del mondo colpite da alluvioni. Negli Stati Uniti piogge torrenziali si stanno verificando nel Midwest; in Gran Bretagna paura per l’arrivo della tempesta “Frank”; in Sudamerica imperversa El Niño. Ascoltiamo l’appello di Papa Francesco nel servizio di Roberta Barbi:

Papa Francesco:
“Invito a pregare per le vittime delle calamità che in questi giorni hanno colpito gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e l’America del Sud, specialmente il Paraguay, causando purtroppo vittime, molti sfollati e ingenti danni. Il Signore dia conforto a quelle popolazioni, e la solidarietà fraterna li soccorra nelle loro necessità”.

Usa, Mississippi a rischio esondazione
È soprattutto il numero dei morti causati dalle alluvioni che hanno colpito varie parti del mondo in questi giorni, ad addolorare: 13 negli Stati Uniti, dove in queste ore il sorvegliato speciale è il Mississippi, a rischio esondazione nello Stato del Missouri, in cui la città di St.Louis è chiusa al traffico navale a causa del livello dell’acqua che continua a salire. E se lo stato d’emergenza è stato dichiarato anche in Texas, New Mexico, Alabama, Mississippi e Georgia, il presidente Obama ha firmato una dichiarazione di disastro per l’Oklahoma, flagellato nei giorni scorsi da violente tormente e inondazioni.

Sudamerica: El Niño flagella Paraguay, Argentina, Brasile e Uruguay
Non va meglio nel Sud del continente americano, dove il consueto fenomeno di El Niño, secondo gli esperti il più forte di sempre, ha scatenato piogge torrenziali in Uruguay, Argentina e Brasile. La situazione peggiore si registra in Paraguay, dove molti grandi fiumi sono straripati: nella capitale Asuncion si contano 4 morti e 140mila persone evacuate, mentre il bilancio totale è di sei vittime e decine di migliaia di sfollati.

Ondata di maltempo eccezionale anche in Gran Bretagna
Al di qua dell’oceano, a essere colpito da forti nubifragi è il Regno Unito: dopo le alluvioni dei giorni scorsi che hanno messo in ginocchio la città di York, dove ci sono stati anche diversi episodi di sciacallaggio nelle case abbandonate, la nuova perturbazione “Frank” si sta abbattendo sulla parte settentrionale dell’isola: nel nord della Scozia sono 5500 le famiglie al buio, mentre un vecchio ponte è crollato nel North Yorkshire.

Ma c’è un filo conduttore che unisce tutte queste calamità? Lo abbiamo chiesto a Giampiero Maracchi, climatologo del Cnr:

R. - Il fil rouge è il cambiamento del clima e l’aumento degli eventi estremi. Le do semplicemente un dato: negli ultimi dieci anni la frequenza degli eventi estremi, per esempio delle piogge intense, è aumentata del 900%: cioè di 9 volte rispetto agli anni ’60-90. Quindi questi sono eventi che ci dobbiamo continuamente aspettare e anche nel nostro Paese ce ne sono tantissimi.

D. - Il 2015 che sta per concludersi è stato un anno in cui l’emergenza clima è stata alla ribalta, dall’Enciclica di Papa Francesco Laudato si' alla recente conferenza di Parigi. Ma quali sono le speranze per il futuro?

R. - Io ho detto in varie interviste che avrei voluto vedere l’Enciclica Laudato si’ come documento finale della Conferenza di Parigi, perché, mentre questa mette effettivamente l’accento sulle cose da fare, cioè cambiare il modello economico, purtroppo a Parigi nel concreto poi non c’è nulla.








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