2015-12-23 14:29:00

Oim: fermate la guerra in Siria, salvate la vita dei migranti


Ennesimo naufragio nel Mar Egeo: 13 i migranti morti, tra loro sette bambini. La barca a bordo della quale viaggiavano è affondata al largo di Farmakonisi, isola del Dodecaneso, a una decina di chilometri dalle coste turche. L’ennesima tragedia avviene a poche ore dalla pubblicazione di un comunicato congiunto con cui Oim e Acnur danno le nuove cifre sui flussi di migranti. Il servizio di Francesca Sabatinelli:

I numeri sono spaventosi, sebbene non diano le reali dimensioni della tragedia. Oltre un milione, (1,005,504) i migranti giunti nel 2015 in Europa, quattro volte più dello scorso anno, ma coloro che si sono messi in cammino nel tentativo di arrivarvi sono in realtà molti di più, e si calcola che le vittime dei cosiddetti “viaggi della speranza” siano state almeno 3.600. Le stime sono dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni e dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati, che indicano quali destinazioni degli arrivi la Grecia al primo posto (820,000 persone), seguita da Italia (150,000), Bulgaria, Spagna, Cipro e Malta. La metà dei rifugiati proviene dalla Siria, ma arrivano anche da Afghanistan e Iraq. Parlare di migranti significa affrontare la questione più importante per i 28 dell’Ue, spiega l’Eurobarometro, mentre organizzazioni come Save The Children puntano il dito contro l’Europa perché “fa troppo poco” per proteggere i più vulnerabili e fermare i naufragi di intere famiglie poco lontano dalle coste europee. Il numero più alto di vittime si registra nel tratto di mare tra il Nord Africa e l’Italia: 2889. E la ragione la spiega Daniel Esdras, capo missione Oim in Grecia:

The explanation is the huge difference between the two cases …
"La spiegazione sta nella grande differenza tra le due tratte, quella del Mediterraneo e quella dell’Egeo. Per attraversare quest’ultimo, dato che la distanza tra la costa turca e le isole greche è più breve, si usano barche che possano contenere 20-30 persone circa. In questo senso, finora le vittime sono state, per così dire, “poche”, circa 600 sui due lati, quello greco e quello turco. Così non è nel tragitto dal Nord Africa all’Italia, si utilizzano barche molto più grandi, capaci di raggruppare 600-700 persone. Quindi, immaginate: un singolo naufragio già implica 600 morti! Ecco perché ci sono questi grandi numeri di vittime in mare aperto".

Serve una migrazione legale e sicura per tutti, per i migranti e per i Paesi che diverranno le loro nuove case, sottolinea l’Oim. Ancora Esdras:

First of all, we have to try to assist these people, especially the refugees …
"Prima di tutto dobbiamo assistere queste persone, soprattutto i profughi, persone che non hanno altra alternativa che fuggire dal proprio Paese, dobbiamo assisterli almeno affinché non debbano pagare i trafficanti per poter attraversare il mare, dove perderanno la vita. Quindi, un’idea – ad esempio – è quella di creare un programma di ricollocamento direttamente dalla Turchia affinché non debbano nemmeno arrivarci, in Grecia, e ci sembra una buona idea. Una seconda cosa, molto importante, è che il momento in cui le persone salgono sulla barca e prendono il largo, è già troppo tardi, la cosa migliore è tenerli sulla terra ferma, sulla costa, prima che salgano sulla barca. E questo significa che la Turchia deve predisporre maggiori controlli della linea costiera. La terza cosa: sappiamo che c’è sempre scarsezza di manodopera e di lavoratori specializzati. In futuro, non ora, che siamo in tempo di crisi, potremmo considerare programmi di migrazione legali e organizzati, dei quali possano beneficiare sia il Paese d’origine sia il Paese di destinazione. Ma noi, comunque, dobbiamo almeno tentare di essere proattivi e non reattivi. Per risolvere il problema e per evitare di perdere ulteriori vite umane, tornerei al vecchio appello che tutti pensano e nessuno osa dire ad alta voce: “Fermate la guerra! Salvate le vite umane!”.

A Trapani da ieri è intanto entrato in funzione il nuovo hotspot, che da subito ha aperto le porte a 128 dei migranti soccorsi ieri nel canale di Sicilia.








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