2015-12-23 08:25:00

Frana in Cina. Dopo 70 ore estratte vive due persone


Due sopravvissuti in Cina dopo la frana nello Shenzhen. I vigili del fuoco cinesi sono riusciti ad estrarre vive le due persone dopo 70 ore dall’incidente. L’ondata di fango che ha distrutto 33 palazzi e servizi pubblici ha portato i cittadini a denunciare sul web i danni di un’economia che cresce senza regole, mentre, secondo alcuni, le autorità cinesi ridimensionano i numeri e manipolano le notizie sul disastro avvenuto. Veronica Di Benedetto Montaccini ha raggiunto telefonicamente il corrispondente a Pechino per il Sole24Ore Francesco Sisci:

R. – E’ una crescita e un'espansione industriale che è avvenuta molto, molto in fretta e in maniera spesso selvaggia. C’è stata, quindi, a Shenzhen, evidentemente - e probabilmente anche in altre zone della Cina – una mancanza di controlli. Chi ha costruito questi palazzi è possibile che abbia ignorato dei regolamenti, ma è possibile anche che questi limiti, questi regolamenti semplicemente non esistessero, nessuno se li era mai posti. Ovvero non ci sono regole da evadere perchè non esistono ancora, non ci sono limiti nelle costruzioni industriali in Cina.

D. – Sul web gli abitanti del luogo si mobilitano per denunciare i danni. Invece, il governo cinese come sta filtrando le notizie rispetto a questa frana?

R. – Certamente il governo cerca di controllare come viene diffusa una certa notizia e sicuramente in generale non c’è libero accesso all’informazione. Però, secondo me, rispetto a questa frana, non c’è un grande filtraggio di notizie. Più che altro per le migliaia di persone coinvolte e per il luogo in cui è successa la frana, le notizie di Shenzhen filtrano facilissimamente ad Hong Kong e poi da Hong Kong arrivano in tutto il mondo. In questo modo, una censura sistematica sarebbe estremamente difficile in questo caso specifico e quindi molti giornalisti riporteranno le notizie come stanno. 

D. – Si tratta di una catastrofe creata solo dall’uomo, secondo lei?

R. – Quella cinese è una economica che è passata dall’essere comunista a capitalista, ma senza una pianificazione, un’organizzazione, lasciando grande libertà all’iniziativa individuale, imprenditoriale che spesso non si è posta tanti problemi. 

D. – Mi può spiegare che forma sta prendendo l’economia del Sud della Cina e a quale costo?

R. – In 30 anni la Cina si è costruita così, cioè senza regole. E oggi mezzo miliardo di persone abitano in palazzi costruiti dove? Boh. Bisognerebbe indagare su ogni songola costruzione per verificare abusi edilizi, sicuramente molto diffusi.

D. – Come saranno evitati disastri del genere in futuro? 

R. – Le rigiro una domanda: come funziona la Cina? Perché questo è il problema vero. Infatti è solo ex post, ovvero dopo che è successo un disastro che vengono redatte le norme. Queste leggi naturalmente non sono, né possono essere, retroattive. Cioè nessuno andrà a sindacare sul palazzo che è stato costruito fino a questo momento. Sarebbe impossibile! Questa norma potrà eventualmente valere per il futuro. Per i futuri palazzi, per le future costruzioni, probabilmente ci saranno delle norme nuove su dove si deve costruire e dove non si deve costruire, ma la Cina è ancora indietro su questo.








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