Situazione atipica in Spagna, dopo le elezioni legislative che hanno visto la vittoria del Partito Popolare, sia pure fortemente ridimensionato, su socialisti, la sinistra di Podemos e i centristi di Ciudadanos. Con l’addio al bipolarismo, emergono le difficoltà nella formazione di un governo che riesca a mettere insieme istanze e ideologie diverse. Il servizio di Giancarlo La Vella:
Il leader dei Popolari e premier, Mariano Rajoy, vuole provarci, ma la sensazione, dopo i primi contatti con le altre forze politiche, è quella che si trovi di fronte a un muro invalicabile. Come andare d’accordo, con gli storici avversari socialisti, tantomeno con la nuova sinistra indipendentista di Podemos o i centristi di Ciudadanos? Rajoy tenta una riedizione di ampia intesa del suo governo, ma i socialisti non vogliono fare la stampella di nessuno e rimangono in attesa su un possibile esecutivo che metta all’opposizione i Popolari, dovendo andare a dialogare con i due schieramenti non ancora ben identificati. Non sbaglia in quotidiano El Pais quando, a commento dell’esito elettorale, titola: “Benvenuti in Italia”. L’inesperienza a dialogare tra forze anche opposte potrebbe pesare nel Paese iberico e rimandare i cittadini alle urne entro due mesi dal mandato al premier incaricato. Questo quanto previsto dalla Costituzione spagnola.
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