Dopo il discorso alla Curia, il Papa ha incontrato i dipendenti vaticani nell’Aula Paolo VI. “Vi chiedo scusa – ha esordito anche in questa occasione - perché non parlerò in piedi, perché ho un po’ di influenza e non mi sento bene. Lo farò seduto”.
Grazie per il vostro lavoro
“Il Natale ormai vicino - ha detto - ci offre la bella
occasione di ritrovarci e farci gli auguri. Prima
di tutto desidero ringraziarvi per il vostro
lavoro, per l’impegno che mettete per fare le
cose bene, sempre, anche quando non c’è nessun riconoscimento. Tante volte uno fa
una cosa bene e non viene riconosciuto… Vorrei ringraziare in modo particolare quelli
tra voi che da tanti anni fanno lo stesso tipo di lavoro, un lavoro spesso nascosto,
e cercano di fare le cose come si deve. Sappiamo che questo è normale, è semplicemente
fare il proprio dovere; ma sappiamo anche che per noi esseri umani non è facile, noi
non siamo macchine – grazie a Dio! – e a volte abbiamo bisogno di un incentivo, o
di cambiare un po’… Mi congratulo con voi che sentite un giusto orgoglio di fare al
meglio le cose normali di ogni giorno. Grazie! Andiamo avanti, nei diversi ambiti
di lavoro, collaborando insieme, con pazienza, cercando di aiutarci a vicenda”.
Vi chiedo perdono per gli scandali
“E mentre vi ringrazio, voglio anche chiedervi perdono per gli scandali che
ci sono stati nel Vaticano. Ma vorrei che il mio e il vostro atteggiamento, specialmente
in questi giorni, fosse soprattutto quello di pregare, pregare per le persone coinvolte
in questi scandali, perché chi ha sbagliato si ravveda e possa ritrovare la strada
giusta”.
Prendersi cura del matrimonio e dei figli
“C’è un’altra cosa che voglio dirvi, forse la più
importante: vi incoraggio a prendervi cura del
vostro matrimonio e dei vostri figli. Prendervi
cura, non trascurare: giocare con i bambini, con i figli, eh! Il matrimonio è come
una pianta. Non è come un armadio, che si mette lì, nella stanza, e basta spolverarlo
ogni tanto. Una pianta è viva, va curata ogni giorno: vedere come sta, mettere l’acqua,
e così via. Il matrimonio è una realtà viva: la vita di coppia non va mai data per
scontata, in nessuna fase del percorso di una famiglia. Ricordiamoci che il dono più
prezioso per i figli non sono le cose, ma l’amore dei genitori. E non intendo solo
l’amore dei genitori verso i figli, ma proprio l’amore dei genitori tra loro, cioè la relazione coniugale.
Questo fa tanto bene a voi e anche ai vostri figli! Non trascurare la famiglia!”.
Puntare sulla misericordia
“Dunque, prima di tutto coltivare la “pianta” del
matrimonio, che siete voi sposi, e nello stesso tempo curare la relazione con i vostri
figli, anche qui, puntando più sul rapporto umano che sulle cose. Parlare con i figli,
sentirli, chiedere loro cosa pensano. Questo dialogo fra i genitori e i figli fa tanto
bene! Fa crescere in maturità i figli. Puntiamo sulla misericordia, nelle relazioni
quotidiane, tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra fratelli e sorelle; e prendiamoci
cura dei nonni”.
I nonni sono tanto importanti nella famiglia
E a braccio ha aggiunto: ”I nonni sono tanto importanti
nella famiglia. I nonni hanno la memoria, hanno la saggezza. Non lasciare da parte
i nonni! Sono molto importanti. Mi diceva una giovane signora, che ha un figlio di
sette anni, e con lei abita la nonna novantenne, che non sta del tutto bene e che
le hanno consigliata di ricoverarla in una casa di riposo. E questa donna saggia,
che non ha studiato all’università, lavora; questa donna saggia ha risposto a chi
consigliava di mettere la nonna in casa di riposo: “No! Io voglio che mio figlio cresca
accanto alla nonna!”… Sapeva: sapeva il bene che fanno i nonni ai nipotini. Curare
la pace nella famiglia: si litiga nella famiglia, lo sappiamo tutti. Ma una coppia
che non litiga sembra anormale… L’importante è che non si finisca la giornata senza
fare la pace. Fratelli che non litigano? Ma, sempre! Ma fare la pace. E voi genitori,
quando i vostri figli hanno litigato, prima di andare a letto, dire loro: “Voi fate
la pace! Datevi la mano, datevi un bacio!”… Imparare questa saggezza di fare la pace.
Avete fatto la guerra durante la giornata, la “guerra calda”? Non lasciare che questa
guerra divenga fredda: perché la “guerra fredda” del giorno dopo è più pericolosa
della “guerra calda”. Capito? Fare la pace la notte, sempre!”.
Giubileo vissuto in famiglia
“Il Giubileo - ha detto riprendendo il testo - va
vissuto anche nella chiesa domestica, non solo nei grandi eventi! Anzi, il Signore
ama chi pratica la misericordia nelle circostanze ordinarie. Questo voglio augurarvi:
di sperimentare la gioia della misericordia, incominciando dalla vostra famiglia. Grazie del vostro lavoro, perdono per gli scandali e andate
avanti… Andate avanti in questa comunità e portate il mio saluto e i miei auguri ai
vostri cari, agli anziani e ai malati. E continuate, per favore, a pregare per me.
Grazie ancora e buon Natale!”.
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