2015-12-21 13:43:00

Legge stabilità. De Palo: manca vera attenzione alle famiglie


La legge di stabilità approvata dalla Camera nella notte tra sabato e domenica, è tornata oggi in Senato per la terza e ultima lettura, con via libera definitivo atteso entro Natale. 839 gli emendamenti presentati dalla commissione Bilacio. Tra i vari provvedimenti, anche alcuni che potrebbero migliorare le condizioni delle famiglie, specie quelle più povere e più numerose. Roberta Barbi ha raccolto in merito il commento di Gianluigi De Palo, presidente del Forum delle Famiglie:

R. – Sicuramente la legge di stabilità, mettendo anche a punto la Carta Famiglia, in un certo senso muove la classifica rispetto al nulla degli anni precedenti. Quello che preoccupa è che non ci sia una visione sistemica, una visione a tutto tondo del tema famiglia. Non si attuano dei provvedimenti che vanno ad aiutare le famiglie in maniera reale: uno fra tutti il quoziente familiare. Oggi noi abbiamo una situazione che induce le persone che fanno un figlio a diventare povere.

D. – L’Italia si conferma un Paese a crescita zero. Come si può aiutare la natalità?

R. – Sicuramente capendo che la famiglia non è una questione ideologica. In Italia noi abbiamo un deficit di famiglia, perché abbiamo famiglie che, nonostante tutto, vanno avanti e fanno il loro dovere e fanno risparmiare lo Stato; ma abbiamo uno Stato che non investe minimamente sulla famiglia, che induce anzi a separarsi perché in questo modo puoi avere delle convenienze. Se tu investi sulla famiglia, fai risparmiare anche lo Stato, quindi il problema delle risorse economiche si potrebbe, nel lungo periodo, risolvere investendo delle risorse nella famiglia che fa risparmiare. Una famiglia non lascia gli ultimi per strada: una famiglia con un disabile si fa carico di quel disabile e non lo lascia ai servizi sociali, facendo risparmiare le amministrazioni; una famiglia che al suo interno ha una nonna malata di Alzheimer, non la abbandona, ma cerca di farsene carico. C’è poi l’aspetto educativo: una famiglia ha a cuore l’educazione dei figli e questi sono tutti costi che lo Stato risparmia perché funzionano le famiglie.

D. – Il bonus alle famiglie numerose è stato criticato, perché coinvolge un numero troppo ristretto di famiglie…

R. – Bisognerà vedere, perché so che stanno presentando ulteriori emendamenti. Ad esempio: una delle cose che faceva un pochino storcere la bocca era il fatto che si considerassero i figli fino al 18.mo anno di età, quando noi sappiamo che in Italia una famiglia è numerosa anche dopo il 18.mo anno di età, quindi non è che perdi lo status di famiglia numerosa semplicemente per il fatto che tuo figlio diventi maggiorenne … Bisogna vedere anche come si riuscirà a declinare questa Carta Famiglia nei territori e nelle varie amministrazioni. Ben venga che ci sia ed è un primo mattoncino, però non possiamo non fare una riflessione sul fatto che abbiamo bisogno di una rivisitazione totale delle politiche familiari in Italia e soprattutto di un fisco più equo che tenga conto dei carichi familiari.

D. – Questa legge cosa dà e cosa toglie alle famiglie e cosa le famiglie possono ancora chiedere al governo?

R. – Purtroppo non dà e non toglie nulla! Bisognerà vedere se la Carta Famiglia porterà dei vantaggi … Per quanto riguarda il resto della legge di stabilità, c’è poco e niente che riguarda le famiglie: andrebbe creato una sorta di fil-rouge che li leghi tutti e soprattutto dobbiamo cercare di insistere, dobbiamo lavorare per un quoziente familiare all’italiana. Meglio chiedere una cosa ma in modo chiaro, che tante cose che sono poi difficili da mettere in rete e che magari non vanno a incidere realmente sulla vita delle famiglie. Le famiglie hanno bisogno di una politica che riesca a incidere concretamente sulla loro capacità contributiva, cercando di aiutarle ad arrivare a fine mese.








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