2015-12-20 12:19:00

Francesco: proseguire cammino di pace in Siria e Libia


Uno “slancio” verso la pace. Nella quarta domenica di Avvento, all'Angleus in Piazza San Pietro il pensiero di Papa Francesco in vista del Natale è andato alla speranza legata alle recenti intese per la riconciliazione in Paesi sconvolti da violenze e tensioni, come la Siria e la Libia, auspicando il rafforzamento del dialogo pure in America centrale. Il Pontefice ha pregato infine per le popolazioni dell’India colpite da gravi alluvioni. Il servizio di Giada Aquilino:

Siria: proseguire cammino di pace
Una preghiera speciale per l’“amata Siria”. A pochi giorni dalla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sull'avvio di un processo di pace e per un cessate il fuoco duraturo nel Paese, sconvolto da oltre 4 anni di guerra civile e dall’avanzata del sedicente Stato islamico, Francesco esprime “vivo apprezzamento” per l’intesa appena raggiunta dalla comunità internazionale:

“Incoraggio tutti a proseguire con generoso slancio il cammino verso la cessazione delle violenze ed una soluzione negoziata che porti alla pace”.

Libia: speranza per il futuro
Nella vicina Libia – ricorda il Papa - il recente impegno assunto tra le parti per un governo di unità nazionale “invita alla speranza per il futuro”.

Dialogo e cooperazione tra Costa Rica e Nicaragua
Il Pontefice sostiene inoltre “l’impegno di collaborazione cui sono chiamati il Costa Rica ed il Nicaragua”, dopo anni di tensioni per dispute territoriali sulle quali è intervenuta negli ultimi giorni la Corte internazionale di giustizia dell’Aja:

“Auspico che un rinnovato spirito di fraternità rafforzi ulteriormente il dialogo e la cooperazione reciproca, come anche tra tutti i Paesi della Regione”.

Preghiera per le popolazioni dell’India alluvionate
Il pensiero di Francesco va infine anche alle “care popolazioni dell’India”, colpite a inizio dicembre da una grave alluvione abbattutasi sulla costa sud-orientale del Paese, con oltre 300 vittime. Invita a recitare un’Ave Maria:

“Preghiamo per questi fratelli e sorelle, che soffrono a causa di tale calamità, e affidiamo le anime dei defunti alla misericordia di Dio”.








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