2015-12-19 14:30:00

Venezuela. Appello dei vescovi: lavorare per la democrazia


Un appello a “lavorare lealmente per il benessere del Paese ed il  rafforzamento della democrazia, in una prospettiva di misericordia” è stato lanciato dalla Conferenza episcopale del Venezuela (Cev), in una nota diffusa ieri. La dichiarazione arriva dopo le elezioni parlamentari del 6 dicembre che hanno visto, per la prima volta in 17 anni, la vittoria dell’opposizione antichavista, con 99 seggi su 167. L’attuale Presidente Nicolas Maduro conserverà, ancora per tre anni, il potere esecutivo e la direzione delle Forze Armate, ma dovrà convivere con l’opposizione parlamentare della Tavola dell’Unità Democratica, composta da circa trenta diversi partiti. 

Nuova Assemblea nazionale escluda proposte contro vita e famiglia
Di fronte a questo nuovo scenario, dunque, i vescovi fanno sentire la loro voce, innanzitutto esprimendo apprezzamento per “lo svolgimento civile, pacifico ed esemplare della giornata elettorale” e per il modo con cui “il popolo venezuelano ha dato esempio di responsabilità ed impegno civico”. Quindi, guardando alla neo-eletta Assemblea nazionale, i presuli auspicano che essa sia “un luogo idoneo di confronto e dialogo per mantenere il rispetto dei diritti delle persone e delle comunità e per elevare moralmente la vita pubblica nazionale escludendo dall’agenda legislativa proposte contro la vita, come l’aborto e l’eutanasia, o contro l’integrità del matrimonio e della famiglia”.

Risanare situazione economica del Paese senza dimenticare i più bisognosi
Quanto alla situazione economica del Paese, definita “grave”, la Cev raccomanda l’attuazione di politiche che “facciano attenzione ai più bisognosi”, per evitare “il rischio di una reazione violenta da parte della popolazione, come valvola di sfogo per le sofferenze, la carestia, l’insicurezza e le inefficienze governative che derivano dagli anni passati”. “È responsabilità dei diversi poteri dello Stato – ribadisce la Chiesa di Caracas – e principalmente dell’esecutivo, promuovere in modo etico i cambiamenti necessari e pertinenti nel settore dell’economia e della sicurezza dei cittadini, nei programmi sociali e nei servizi alla comunità come la sanità, l’alimentazione, l’abitazione e l’educazione”.

Non basta votare, serve impegno costante per il bene comune
Quindi, la Cev ricorda che “tutti i cristiani hanno una responsabilità etica nella soluzione dei problemi del Paese, ciascuno secondo il proprio livello di influenza”; perciò “non basta votare, ma bisogna anche andare oltre, verso l’impegno costante in favore del bene comune”. E qui i vescovi citano l’Esortazione apostolica “Evangelii gaudium” di Papa Francesco in cui si afferma: “Nessuno può esigere da noi che releghiamo la religione alla segreta intimità delle persone, senza alcuna influenza sulla vita sociale e nazionale, senza preoccuparci per la salute delle istituzioni della società civile, senza esprimersi sugli avvenimenti che interessano i cittadini”. (n.183)

Rispettare il risultato elettorale
​La Chiesa venezuelana sottolinea, inoltre, che “la Costituzione nazionale esige il rispetto reale ed effettivo dei risultati elettorali”, “espressione della volontà” del “popolo sovrano”, e che quindi “non si può impedire l’insediamento ed il funzionamento della nuova Assemblea”. Infine i vescovi affidano il Paese a Maria, Regina della Pace. (I.P.)








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