2015-12-19 12:18:00

Santa Sede su crisi in Burundi: agire subito per ricostruire la pace


La drammatica situazione in Burundi, scatenata dalle proteste a causa della terza ricandidatura alla presidenza di Pierre Nkurunziza, al centro della recente dichiarazione di mons. Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede all'Onu di Ginevra. Ce ne parla Isabella Piro:

Agire subito per ricostruire la pace: questo il cuore della dichiarazione rilasciata il 17 dicembre da mons. Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu di Ginevra, per la sessione speciale del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, dedicata alla crisi in Burundi. Da molti mesi, infatti, il Paese africano è devastato dalle proteste della popolazione contro la rielezione, per la terza volta consecutiva, del presidente Nkurunziza, malgrado il limite di due mandati sancito nel 2000 dall'accordo di Arusha che mise fine a 12 anni di guerra civile. Negli scontri tra militari e civili, sono numerose le vittime che già si registrano sul terreno.

Porre fine alle violenze, promuovere la pace e ristabilire la democrazia
Di fronte a tale crisi ed agli “ostacoli” che impediscono “l’esercizio dei diritti umani nel Paese”, mons. Tomasi auspica che il Consiglio Onu possa “agire immediatamente” per “mettere in atto sforzi internazionali che garantiscano la fine della violenza sfrenata e prevengano il traffico di armi”. Il presule chiede anche “la promozione di tentativi efficaci, obiettivi, aperti e trasparenti in favore della riconciliazione, del dialogo e della costruzione della pace”, insieme ad una “mediazione imparziale del conflitto, per ristabilire processi democratici inclusivi di tutti i settori della popolazione”. Necessaria, inoltre – sottolinea l’Osservatore permanente – “la costruzione di condizioni che permettano la sicurezza ed il ritorno spontaneo dei rifugiati” burundesi in patria.

Perseguimento del bene comune, obiettivo primario
Infine, il presule richiama quanto detto da Papa Francesco in Africa, in particolare nel discorso rivolto, il 25 novembre scorso, alle autorità del Kenya: “Nell’opera di costruzione di un solido ordine democratico, di rafforzamento della coesione e dell’integrazione, della tolleranza e del rispetto per gli altri, il perseguimento del bene comune deve essere un obiettivo primario. L’esperienza dimostra che la violenza, il conflitto e il terrorismo si alimentano con la paura, la sfiducia e la disperazione, che nascono dalla povertà e dalla frustrazione”.








All the contents on this site are copyrighted ©.