2015-12-18 17:45:00

Da Parigi, un vero regalo di Natale al pianeta Terra?


Lo scorso 12 dicembre, il ministro degli esteri francesce, Laurent Fabius, con voce rotta dalla commozione annunciava l'approvazione dell'Accordo di Parigi da parte della COP 21, vale a dire la Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

L'appuntamento, che riuniva 195 paesi, di fatto il mondo intero, era particolarmente atteso. Sul tavolo, il futuro del pianeta e sullo sfondo il monito della Laudato si', l'enciclica di Papa Francesco, pubblicata nel mese di giugno, che invita l'umanità e chi la governa ad una conversione ecologica integrale.

Tra i punti dell'Accordo l'obiettivo di limitare il riscaldamento globale al di sotto dei 2° centigradi e, possibilmente, a non più di 1,5° C. Gli impegni nazionali dovranno essere rivisti ogni 5 anni, in chiave di maggiore ambizione. Per i paesi poveri è previsto un meccanismo di compensazioni economiche, la cui base di partenza è fissata a 100 miliardi di dollari.

Entrando però più nel dettaglio tecnico dell'accordo, restano molti i punti nevralgici non chiariti e che, se si vuole che Parigi sia ricordata come vera tappa di cambiamento favorevole di rotta, andranno monitorati con attenzione.

Ne parliamo con Andrea Masullo, esperto di tematiche ambientali, ecologia e sviluppo sostenibile e direttore scientifico di Grenaccord.








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