2015-12-17 08:30:00

Francesco compie 79 anni. Card. Abril: avanti con le riforme con decisione


Oggi, 17 dicembre, Papa Francesco compie 79 anni. Messaggi augurali stanno giungendo da tutto il mondo. Al termine dell'udienza generale di ieri in Piazza San Pietro, i fedeli hanno intonato il canto "Tanti auguri a te", mentre una giornalista messicana gli donava una torta speciale, a forma di sombrero, da parte del popolo del Messico che lo aspetta il prossimo febbraio. Ascoltiamo gli auguri del cardinale Santos Abril y Castelló, arciprete della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, dove il Papa è ormai quasi di casa. L'intervista è di Sergio Centofanti:

R. – E’ una grande gioia, quella di poter esprimere al Santo Padre il più caldo augurio di buon compleanno e aggiungiamo anche la preghiera fervente al Signore perché lo aiuti in questo suo delicatissimo e importantissimo ruolo per la Chiesa. Vediamo che lui sta svolgendo con grandissima dedizione, totale, assoluta, questo suo ruolo e perciò lo accompagniamo con la preghiera, con l’affetto e con l’augurio che il Signore e che la Madonna, alla quale è talmente devoto, possano aiutarlo a continuare a svolgere questo compito nella maniera in cui l’ha svolto finora.

D. – Il Papa è venuto tante volte ormai nella Basilica di Santa Maria Maggiore, per venerare la Madonna …

R. – Sì, è molto, molto devoto alla Madonna “Salus Populi Romani”, non soltanto adesso, come Papa. Ricordo che quando ero nunzio in Argentina, spesso, dopo le sue visite a Roma che faceva di tanto in tanto, sempre mi diceva che veniva a fare una visitina per salutare la Madonna e per affidarle anche le sue intenzioni per i bisogni della Chiesa e per poter svolgere la sua missione nella maniera migliore. Dopo, già da Papa, è venuto 28 volte: questo è molto indicativo del suo amore, della sua devozione. Lo fa sempre quando sta per intraprendere un viaggio all’estero e poi anche quando ritorna, viene sempre per salutare: come lui mi dice tante volte, “non potevo fare a meno di venire a salutare la Signora”.

D. – Come lei ha detto, il Papa sta svolgendo un’azione molto forte, molto particolare per la Chiesa. Quali punti principali vede di questa sua azione, di questo suo ministero?

R. – Evidentemente, è un ministero molto, molto ricco che ha tanti, tanti diversi aspetti da poter considerare. Io credo che sia molto importante, prima di tutto, il suo ruolo di continuatore della missione di Pietro nella Chiesa e come Vescovo di Roma: lui parla spesso del suo ruolo come Vescovo della Chiesa di Roma. Come Papa, guida della Chiesa, credo che stia dando alla Chiesa un esempio di una dedizione assoluta, completa, straordinaria, di un amore a questa Chiesa, in maniera tale che ciò lo porta a non risparmiare né forze né energie né rischi – perché sa che a volte si espone a dei rischi – e lo sta facendo proprio con una dedizione assoluta. E credo che quello che sta impressionando molto il mondo sia la maniera come lui la sa svolgere questa sua missione: con una grande delicatezza, con una grande fiducia nel Signore e allo stesso tempo anche con quella semplicità con la quale si sa avvicinare a tutti. Predica molto la misericordia: ma credo che stia dimostrando con il suo agire che questa misericordia sia una norma, per lui, verso tutti: verso coloro che gli sono vicini e verso la Chiesa universale.

D. – Ecco, lui dice proprio: “E’ il tempo della misericordia” …

R. – Sì. E’ una caratteristica che lui ha voluto imprimere al suo Pontificato ed è perciò giusto che abbia anche voluto pensare a questo Anno Santo della Misericordia che, come ha detto in più occasioni, vuole che veramente si estenda a tutta la Chiesa, in tutte le diverse parti del mondo: non è soltanto a Roma, è un Anno Santo di Misericordia per tutto il mondo. E perciò ha voluto compiere questa maniera particolare – credo unica, finora – di poter celebrare l’Anno Santo con l’apertura della Porta Santa non a Roma, ma anche fuori, in un Paese africano che sta soffrendo molto. Ha voluto aprirla lì per dire che l’Anno della Misericordia non è soltanto per una parte del mondo, ma che deve arrivare a tutti, assolutamente a tutti, in tutti i diversi continenti, perché di misericordia credo che noi tutti esseri umani abbiamo tanto, tanto bisogno.

D. – Un aspetto molto importante, anche, di questo Pontificato, dell’azione di Papa Francesco, è la riforma della Curia. Come viene vissuto, questo?

R. – Credo che ci siano alcuni che magari non hanno capito tutto il significato, il desiderio del Santo Padre di poter riformare in tutto quello che è possibile e ciò – come ha detto lui stesso diverse volte – non è soltanto una sua iniziativa, ma lui nei momenti preparatori della scelta del nuovo Papa ha ascoltato le voci che in tanti cardinali gli avevano presentato, indicando la convenienza di poter riformare diverse cose e punti, modi di agire eccetera, nella Curia; e lui ha raccolto questi suggerimenti e ha voluto plasmarli nella vita reale, nella vita di ogni giorno, nella vita della Chiesa. E’ naturale che si tratti di qualcosa che non si può fare in breve tempo, che è una cosa che richiederà molto più tempo e lui la sta portando avanti a poco a poco, ma in maniera decisa e chiara.

D. – Qual è il suo augurio per il Pontificato, per l’azione di Papa Francesco?

R. – Il primo è augurargli tutto l’aiuto del Signore e l’aiuto della Madonna, perché possa compiere tutto quello che vuol fare per riformare la Chiesa, perché questa possa a sua volta essere di aiuto anche a tutta l’umanità, e che con questo aiuto continui con serenità, con tranquillità e che possa sentirsi contento e gioioso. Più volte gli ho sentito dire anche: io vado avanti sereno e deciso, a continuare con queste riforme e la guida di questa Chiesa, dandosi totalmente per il bene degli altri ed essendo un buon esempio per noi che seguiamo tutto quello che fa e che siamo anche i destinatari di queste sue preoccupazioni, di tutte queste sue cure, del suo desiderio di migliorare questa Chiesa perché la Chiesa possa anche migliorare il nostro mondo di oggi.








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