Il Giubileo straordinario della misericordia è “destinato a promuovere la santità di vita attraverso i sacramenti e le opere di misericordia”: è un passaggio dell’omelia pronunciata dal card. Philippe Ouedraogo, arcivescovo metropolita di Ouagadougou, in Burkina Faso, che in questi giorni ha inaugurato il Giubileo nella sua diocesi. Due, in particolare, le Porte Sante aperte nel territorio ecclesiastico: quella della cattedrale cittadina, dedicata all’Immacolata Concezione, e quella del santuario mariano di Yagma, tradizionale meta di pellegrinaggi.
Giubileo, tempo di riconciliazione e di impegno verso Dio e il prossimo
“Questo Anno Santo – ha detto il porporato – sarà un tempo di riconciliazione, di
conversione e di penitenza, di impegno verso Dio ed i nostri fratelli”, ma anche un’occasione
per “aiutare la Chiesa a rendere più evidente la sua missione di testimone della misericordia
e segno vivente dell’amore del Padre”. Invitando, quindi, i fedeli a “lasciarsi attirare
dal volto misericordioso di Dio, così da renderlo proprio dello stile di vita” quotidiano,
il card. Ouedraogo ha ricordato che la misericordia si pratica con “amore e giustizia”.
I tre segni giubilari: Porta Santa, pellegrinaggio, indulgenza
Di qui, l’invito a vivere il Giubileo attraverso tre segni: la Porta Santa, il pellegrinaggio
e l’indulgenza. Riguardo al primo segno, l’arcivescovo di Ouagadougou ha sottolineato
che “la Porta Santa rappresenta Cristo, unica via per accedere alla salvezza ed alla
comunione con Dio”. Passare la Porta Santa, dunque, non significa solo “lasciarsi
abbracciare dalla misericordia di Dio”, ma anche “impegnarsi ad essere misericordiosi
con gli altri, come il Padre lo è con noi”. Quanto al pellegrinaggio, il porporato
ha ribadito che esso è “uno dei segni privilegiati dell’Anno Santo”, perché “la misericordia
divina è un obiettivo da raggiungere che richiede impegno e sacrificio” e “stimola
la conversione”.
L’importanza della confessione
Quindi, in relazione al segno giubilare dell’indulgenza, il card. Ouedraogo ha spiegato
che essa “libera il peccatore dalle conseguenze del peccato, permettendogli di agire
con carità e di crescere nell’amore, piuttosto che di ricadere nell’errore”. Di qui,
il richiamo all’importanza della confessione ed al compimento delle opere di misericordia,
sia spirituali che corporali. In questo contesto, il porporato ha ricordato anche
i “missionari della misericordia” ovvero i sacerdoti che il prossimo 10 febbraio,
Mercoledì delle Ceneri, riceveranno dal Papa la facoltà di assolvere anche i peccati
solitamente riservati alla Santa Sede, come l’aborto.
Anno Santo, momento di grazie e rinnovamento spirituale
“Sforziamoci di celebrare e di vivere con frutto l’Anno Santo della misericordia –
ha concluso l’arcivescovo – perché esso è un momento straordinario di grazia e di
rinnovamento spirituale che la Chiesa del Burkina Faso vive in comunione con la Chiesa
universale”. (A cura di Isabella Piro)
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