2015-12-16 15:12:00

Immigrati. S. Egidio ed Evangelici aprono corridoio umanitario


Per la prima volta in Italia un progetto di corridoi umanitari dal Libano, Etiopia e Marocco. La Comunità di Sant’Egidio insieme alla Federazione delle Chiese Evangeliche presenta a Roma, di fronte alla stampa internazionale, il progetto di un canale per ottenere i visti di entrata in Italia per donne, bambini e disabili per i quali l’asilo è urgente. Un milione di euro i fondi previsti per l’accoglienza e l’integrazione delle prime 1000 persone. Il servizio di Veronica Di Benedetto Montaccini:

Ero straniero, mi avete accolto. La Comunità di Sant’Egidio parte da questo principio per porre fine ai viaggi della morte nel Mediterraneo e crea un corridoio umanitario sicuro per le categorie più vulnerabili. 1000 saranno i primi beneficiari del progetto, a cui verrà dato un visto d’ingresso per l’Italia, saranno accompagnati nel viaggio e troveranno accoglienza presso la Comunità. Luca Negri, presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche spiega da dove arrivano i fondi necessari alla realizzazione:

“Le spese sono pagate dalle associazioni che lo hanno promosso. In Italia i soldi provengono in parte dai fondi dell’otto per mille alle Chiese valdesi e metodiste, in parte dalle offerte a livello mondiale anche dei singoli cittadini, con una disponibilità che per noi è molto alta: cioè un milione di euro”.

Per il momento si tratta di un progetto in collaborazione con il Ministero degli Interni e il Ministero degli Esteri ed è solo italiano: i rifugiati infatti una volta diventati beneficiari del progetto, non potranno spostarsi in altri Paesi. Ma, continua Negri, questa iniziativa sarà un esempio per altri Stati europei:

“Questo è un progetto ecumenico, nel senso che lo stiamo facendo in contatto, in collaborazione con le Chiese di tutta Europa. In altri Paesi europei, le Chiese, le organizzazioni anche di volontariato, sapranno sviluppare progetti simili e sapranno coinvolgere i governi e le istituzioni internazionali”.

Intanto, per decisione dell’Unione Europea verranno rafforzati i controlli alle frontiere sul mare. Secondo Marco Impagliazzo, presidente di Sant’Egidio, queste misure non ostacoleranno il progetto, che al contrario rafforza le procedure di identificazione:

“Non ci sarà nessun problema sulla sicurezza. Diversamente infatti dalle persone che sbarcano dai barconi, con i quali è difficile prendere le impronte sia per la paura di un asilo negato, sia perchè vogliono raggiungere i Paesi del nord Europa, a queste persone invece verranno regolarmente prese le impronte proprio negli uffici, nei nostri uffici in Libano, Etiopia e Marocco prima della partenza e con la volontà dei beneficiari del progetto. Questo progetto è un bel segno all’inizio del Giubileo della Misericordia, perché una delle opere della misericordia è proprio accogliere i rifugiati.”

Da gennaio le prime accoglienze, i numeri sono ancora bassi ma è un segnale per far partire dei viaggi legali e più sicuri per donne e bambini e creare ponti invece che muri.








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