2015-12-14 14:35:00

Vita religiosa: al centro la fraternità, dono di Dio per il mondo


“Identità e missione del fratello religioso nella Chiesa”: il titolo del documento, presentato stamani in Sala stampa vaticana, in vista della chiusura dell’Anno della Vita Consacrata, che in termini ideali passa il testimone al Giubileo della Misericordia, ha sottolineato il cardinale Joao Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, che insieme al segretario dello stesso dicastero, mons. José Rodríguez Carballo, ha presentato la pubblicazione a giornalisti e confratelli. Il servizio di Roberta Gisotti:

Non solo i fratelli religiosi, destinatari di questo documento, ma anche religiose, sacerdoti, laici e laiche, l’intera Chiesa per conoscere e valorizzare la propria vocazione, che anzitutto è sequela di Cristo, ha premesso il cardinale prefetto Joao Braz de Aviz:

“La persona di Cristo è però talmente ricca che ogni cristiano vive questa vocazione sottolineandone alcuni tratti specifici. Alcuni si identificano con Cristo dedicandosi al lavoro materiale per costruire il mondo, e renderlo più abitabile, dove la gente possa vivere in condizioni dignitose; altri annunciando la Buona Novella; esercitando il ministero sacerdotale; altri dedicandosi all’insegnamento o alla cura dei malati. Altri ancora identificandosi specialmente con Cristo, povero, casto e obbediente”

Ma c’è un tratto distintivo della persona di Cristo che qualifica la missione e l’identità del fratello religioso, la fraternità:

“Dobbiamo dire che forse quest’esperienza della fraternità è una di quelle che adesso dovremmo accentuare di più nel momento culturale, ecclesiastico, religioso di oggi”

Fraternità che non è solo il frutto di sforzo personale:

“Non si arriva ad essere fratello, secondo il Vangelo, per il solo desiderio di esserlo o per un impulso individuale. La fraternità è anzitutto un dono che viene da Dio”

Fraternità da condividere con i fratelli in comunità e tutto ciò vuol dire:

“Relazioni armoniche tra fratelli, conoscenza reciproca, accettazione e amore, dialogo, stima vicendevole, mutuo appoggio, condivisione dei talenti, dimenticanza di sé, perdono, discernimento in comunità della volontà di Dio, collaborazione nella missione ecclesiale, aperture alle necessità della Chiesa e del mondo, e specie naturalmente ai più bisognosi”

Fraternità da offrire al mondo:

“La fraternità dei religiosi fratelli non è autoreferenziale o rinchiusa in se stessa. È una fraternità per la missione, una fraternità in perfetta sintonia, come dice Papa Francesco, con la Chiesa in esodo, in uscita verso le periferie di questo mondo, con una Chiesa chiamata a lanciare ponti, aperta agli uomini contemporanei di ogni razza, cultura e credo”

Ha citato infine mons. José Rodríguez Carballo, una lettera scritta nel maggio 1986 dall’allora cardinale argentino Bergoglio, dove Papa Francesco testimonia la forza della preghiera, riferendosi alla crisi vocazionale che aveva colpito a metà degli anni ’70 la Compagnia di Gesù:

“Le vocazioni sono soprattutto questione di preghiera. Lo ha detto già il Signore, e quindi dobbiamo pregare”.

Mons. Carballo ha quindi annunciato la Settimana conclusiva dell’Anno della Vita Consacrata, che vedrà convenire a Roma, dal 28 gennaio al 2 febbraio 2016, 6 mila consacrati da tutto il mondo.








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