Sono almeno 17 le chiese e i santuari cristiani distrutti, profanati o occupati dai gruppi jihadisti durante il conflitto siriano. La lista – che non rivendica pretese di completezza - è stata diffusa da fonti legate alle comunità cristiane locali come l'Assyrian International News Agency ripresa dalla Fides. In particolare, vengono documentate con accuratezza le devastazioni realizzate dai militanti del sedicente Stato Islamico (Daesh) contro i luoghi di culto cristiano dei villaggi a maggioranza assira della valle del Khabour, attaccati dai jihadisti lo scorso febbraio.
La distruzione nella valle di Khabour
Soltanto valle del Khabour, le chiese e i santuari distrutti – alcuni dei quali rasi
al suolo con la dinamite – sono stati almeno 11, in molti casi, il delirio della violenza
jihadista si è accanito contro luoghi di culto che custodivano memoria comune di diverse
comunità cristiane locali, come è avvenuto a Deir el-Zor con la chiesa memoriale dei
martiri del genocidio armeno, distrutta dai miliziani del Daesh nel settembre 2014.
In altre situazioni, i jihadisti hanno preso volutamente di mira le reliquie dei santi
custodite nelle chiese, come è avvenuto lo scorso agosto nel monastero di Mar Elian.
La distruzione del monastero di Mar Elian a Quaryatayn
L'antico Santuario del V secolo, collocato alla periferia di Quaryatayn, negli ultimi
anni aveva ritrovato nuova vita trasformandosi in una filiazione di Deir Mar Musa
al Habashi, il monastero rifondato dal gesuita italiano padre Paolo Dall'Oglio, rapito
anche lui il 29 luglio 2013 mentre si trovava a Raqqa, capoluogo siriano da anni sotto
il controllo dei jihadisti dello Stato Islamico. Il priore di Mar Elian, padre Jacques
Mourad, era stato anche lui preso prigioniero dai jihadisti lo scorso 21 maggio, e
ha ritrovato la libertà lo scorso 11 ottobre. (G.V.)
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