Un francese su dieci ha pensato almeno una volta nella vita di entrare in un ordine religioso, una cifra che sale al 15 per cento tra i giovani tra i 18 e i 24 anni e al 14 per cento tra quelli tra i 25 e i 34 anni. E’ risultato di uno studio sulla vita consacrata realizzata dall’Istituto OpinionWay per la Conferenza dei religiosi e delle religiose di Francia (Corref).
Un trend che si osserva da qualche anno
Un risultato sorprendente nella patria della laïcité
e che colpisce anche padre Jean-Pierre Longeat, presidente della Corref: “Anche se
per alcuni si tratta solo di una vaga idea, vuol dire che le vocazioni ci sono!”,
dice al quotidiano “La Croix”. Per suor Nathalie Becquart, direttrice del Servizio
nazionale per l’evangelizzazione della Conferenza episcopale francese, i dati confermano
un trend che si osserva da qualche anno.
Ancora diffusi alcuni luoghi comuni sulla vita religiosa
L’indagine indica che il 65 per cento dei francesi
ha una buona immagine della vita consacrata. E tuttavia oggi questa scelta fa paura:
per il 58 per cento degli intervistati essa si scontra con il desiderio di fondare
una famiglia, con i timori di un impegno a vita (25 per cento) o con la paura di
non potere rispettare i voti presi (12 per cento). Il 63 per cento dei francesi (il
67 per tra i giovani) considera la vita consacrata “un modo per alcuni di fuggire
dal mondo” e soltanto il 50 per cento (43 per cento tra i giovani) come un “servizio
utile per la società”. La stessa domanda posta a giovani professi ha ottenuto risposte
opposte: l’85 per cento si sente utile alla società e il 93 per cento afferma di non
sentirsi fuori dalla realtà. Per suor Nathalie, la principale difficoltà dei promotori
vocazionali è quella di cambiare questa percezione della vita consacrata e una soluzione
in questo senso potrebbe essere quella di promuovere incontri tra i giovani e i consacrati.
La sete di spiritualità più sentita tra i giovani
L’indagine ha anche analizzato la spiritualità dei
giovani tra i 18 e i 40 anni, con un’attenzione particolare a quelli tra i 18 e i
24 anni, età decisiva per le vocazioni. Anche qui si riscontra una maggiore sete di
spiritualità tra i più giovani: il 51 per cento considera probabile, o certa l’esistenza
di Dio, mentre il 25 per cento si dice praticante. Di fatto si tratta della fascia
d’età più credente in Francia oggi. (L.Z.)
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