Promuovere una maggiore collaborazione: questo, in sintesi, l’obiettivo della convenzione siglata oggi tra la Conferenza dei vescovi svizzeri (Ces) e la Conferenza centrale cattolico-romana di Svizzera, ovvero l’associazione delle organizzazioni cantonali di diritto pubblico ecclesiastico (Rkz). Istituita nel 1971, la Rkz ha il compito di cofinanziare istituzioni ecclesiastiche intercantonali, interdiocesane e linguistiche. A firmare il documento, mons. Markus Büchel, presidente uscente della Ces, e Hans Wüst, presidente uscente della Rkz.
Accordo di collaborazione e cofinanziamento
“Nello specifico – spiega una nota della Ces – si
tratta della conclusione di due accordi: una convenzione sui principi che regolano
la collaborazione tra i due organismi, ed un nuovo contratto di cofinanziamento che
regola il coordinamento delle decisioni di natura pastorale e finanziaria nelle diverse
regioni linguistiche della Svizzera”. In quest’ultimo ambito, si stabilisce “l’azione
congiunta di Ces e Rkz nell’attribuzione di mezzi finanziari alle istituzioni ecclesiastiche
attive” in Svizzera, tra cui i centri formativi, gli organismo pastorali per i giovani
ed i migranti e gli enti mediatici ecclesiali.
Centrale la questione dei rapporti Stato-Chiesa
Tale convezione, continua la nota, “è legata ai mutamenti
sociali ed ai cambiamenti avvenuti nel panorama religioso, che lanciano sfide importanti
allea Chiesa cattolica elvetica”, come “la questione dei rapporti Stato-Chiesa e l’organizzazione
del finanziamento costante alla vita ecclesiale”. “Di fronte a questi problemi – sottolinea
ancora la nota – linee salde di cooperazione tra le istanze pastorali e le autorità
di diritto pubblico ecclesiastico sono destinate ad occupare un posto sempre più importante”.
Incentivare l’informazione reciproca tra i due organismi
Basata “sul riconoscimento reciproco, tra la Ces e
la Rkz, dei rispettivi compiti, competenze e ruoli specifici”, la convenzione affronta
anche il nodo della comunicazione, sottolineando l’importanza della “informazione
reciproca e la comunicazione diretta con i fedeli, in caso di argomenti di particolare
importanza”. Infine, l’accordo prevede la creazione di “un organismo comune incaricato
di sviluppare la cooperazione tra i due organismi, a livello strategico ed operativo”.
La struttura specifica della Chiesa svizzera
Da notare che la Chiesa svizzera ha una sua specifica
struttura organizzativa legata alla organizzazione federale dello Stato elvetico che
pone la regolamentazione dei rapporti con la religione sotto l'autorità sovrana dei
cantoni. In pratica, oltre alle diocesi e alle parrocchie (le strutture tradizionali
della Chiesa cattolica universale), in ogni cantone ci sono enti di diritto pubblico
ecclesiastico create dallo Stato e ai quali è attribuito il potere di riscuotere dai
fedeli le imposte ecclesiastiche, a condizione di attenersi ai principi democratici
che governano organismi elettivi. (I.P.)
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