2015-12-12 11:03:00

In Turchia, Anno Santo nel segno dell’ecumenismo


A un anno dalla visita di Papa Francesco, e nel segno dell’ecumenismo, anche la cattedrale dello Spirito Santo di Istanbul, in Turchia, ha aperto la sua Porta Santa e martedì 8 dicembre numerosi fedeli l’hanno attraversata con le fiaccole in mano. La stessa Porta Santa per tutti i cattolici: armeni, siriaci, caldei e di rito latino. Tutti insieme perché l’unità della Chiesa sia visibile, come ha chiesto il Papa. «È un segno importante — spiega il francescano padre Anton Bulai, segretario generale della Conferenza episcopale turca, citato da L’Osservatore Romano — perché significa tornare a riunirsi dove abbiamo celebrato insieme, facendo unità nello Spirito Santo». All’apertura della Porta Santa a Istanbul sono stati invitati anche i cristiani ortodossi, «per farli partecipi — ha ricordato padre Bulai — di questo evento della Chiesa cattolica».

Preghiera del Giubileo tradotta anche in turco
Per tutta la durata dell’Anno Santo, e quindi fino al 20 novembre del 2016, i gruppi e le comunità parrocchiali di Istanbul si organizzeranno per il passaggio della Porta Santa nella cattedrale, dove troveranno la preghiera del Giubileo che è stata tradotta anche in turco. «In una città cosmopolita come Istanbul — sottolinea il segretario generale della Conferenza episcopale turca — anche gli ospiti e i turisti potranno, se vorranno, passare attraverso la Porta Santa e trovare qui la possibilità di pregare nella propria lingua».

Avviare riflessione comune con i musulmani sulla misericordia
I cattolici in Turchia sono una piccola parte di un insieme di cristiani che comprende tra le 100mila e le 150mila persone, cioè appena lo 0,15 per cento della popolazione. «L’Anno Santo — conclude padre Anton Bulai — deve essere quindi l’occasione per poter avviare una riflessione comune con i musulmani sul concetto di misericordia. L’islam, così come il cristianesimo, conosce Dio misericordioso e questa attitudine deve esprimersi anche nei nostri rapporti interpersonali».








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