2015-12-07 16:35:00

Giubileo: il mondo dello sport ha bisogno di Misericordia


Il vescovo di Parma e lo sport

"E' importante portare la Misericordia nel sociale, anche nel mondo dello sport". Per mons. Enrico Solmi, vescovo di Parma, calciatore in anni passati, già cappellano del Modena in serie A, tifoso dell'Inter e del Parma. "Ho giocato a pallone pochi giorni fa. Si è trattato di un atto di Misericordia, devo dire, dei seminaristi di Parma che mi hanno chiamato a giocare con loro. Quindi anche io sono destinatario della Misericordia che avviene attraverso lo sport. Perchè proprio nei miei confronti è stato fatto un gesto compassionevole dei miei seminaristi chiamandomi a giocare ancora a calcio con loro".

Misericordia e sport

"Il senso pieno della Misericordia è Dio che si china sopra di noi e fa con noi un patto di amicizia e di amore. Lo sport è capace di tradurre tutto questo in modi e forme diverse. Allora il mondo dello sport è capace di creare relazioni inportanti, giocando, stando insieme in allegria. E' capace  di chinarsi anche su situazioni difficili: quanti ragazzi hanno ritrovato un senso al loro vivere perchè hanno trovato una società giusta, un allenatore giusto, il prete che tirava due calci con loro". "E poi, prosegue mons. Solmi, quando penso alla diversa abilità. Quanto è importante proprio questo chinarsi reciproco. Giocare insieme, poi, crea legami di amicizia e misericordia perchè in qualche modo ci si fa carico l'uno dell'altro. Questo è lo sport vero che accoglie la Misericordia nel senso grande e misericordioso". 

 

Misericordia e società sportive

"Credo che il tono di tante società sportive sia dato da chi accompagna i giovani. Ho belle esperienze di dialogo e formazione con queste persone. Credo che serva a tutti un bagno di umiltà. Sentirci bisognosi di questa misericordia proprio nel momento in cui si compie un servizio, in questo caso sportivo, nei confronti dei giovani e dei ragazzi". "Ecco che allora nasce l'interpretare il proprio ruolo in un servizio. Il chinarsi. Non dimentichiamo mai che lo sportivo, il campione, è un modello, un punto di riferimento per tanti. Allora se raggiunto dalla misericordia, se capace di umiltà, diventa modello significativo e importante". 

Misericordia e tifosi

"Ma anche tra i tifosi stessi, prosegue il vescovo di Parma mons. Solmi, occorre avere Misericordia. Innanzitutto nel rispetto reciproco nella finalità per cui si va allo stadio. Quando poi si va allo stadio per vedere i propri figli e nipoti, diventa importante un atteggiamento di vicinanza, benevolenza, che diventa pace e serenità nel far cogliere loro che è un gioco". "E come tale deve restare". 

Misericordia e passione 

"Misericordia e passione sportiva possono e debbono coesistere. Noi parmensi siamo stati testimoni del crollo di una società. Allora essere sportivi e misericordiosi vuol dire anche avere la concreterzza di ciò che è successo e mettersi davanti mete da raggiungere in modo serio. E questo è successo a Parma. Abbiamo avuto una manifestazione di fiducia e di adesione alla squadra proprio dettata dalle persone che la guidano. Sentirsi parte di una comunità che vuole trovarsi bene anche allo stadio". 

Sport e terrorismo

Con Carlo Nesti, giornalista e scrittore, parliamo del rapporto tra sport e terrorismo. In Qatar, sede dei Mondiali di calcio, sono stati scoperti fondi del Paese a "servizio" del terrorismo integralista islamico, che renderebbe problematico un Mondiale da quelle parti. In Italia,intanto, torna il "malcostume" in serie A, di esonerare gli allenatori delle società che non vanno bene in campionato. 

Lo sport in parrocchia 

Per la storia sportiva, segnaliamo la festa - dal 9 al 13 dicembre - nella parrocchia di Nostra Signora di Guadalupe a Monte Mario, il 12 dicembre a Roma, con la processione della statua della Madonna di Guadalupe per le strade del quartiere alla presenza della Banda della Gendarmeria vaticana. Il giorno prima, l'11 dicembre alle 19.00, il giornalista e telecronista Carlo Nesti presenterà il monologo sportivo "Lo Sport di vivere". Con noi, il parroco, don Franco Mammoli. 

 

 

 

 

 








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