2015-12-06 11:41:00

Giubileo. Arcivescovo Singapore: misericordia salva il mondo


“Quello di cui il mondo di oggi ha più bisogno, più di ogni altra epoca nella storia, è proprio della misericordia. In un mondo dominato da scienza e tecnologia, non vi è spazio sufficiente per la misericordia”. E questo “emerge con sempre maggior forza dalla violenta distruzione della vita umana e del suo habitat”. È quanto scrive l’arcivescovo di Singapore, mons. William Goh Seng Chye, nella lettera pastorale inviata ai fedeli in occasione del Giubileo della Misericordia che avrà inizio l’8 dicembre.

Chiesa sia esempio di misericordia, mostrando compassione e comprensione
La missiva – ripresa dall’agenzia Asianews - sottolinea che “molti atti di terrorismo sono commessi nel nome di Dio e dell’amore” e che “l’aborto di feti” e “l’eutanasia” di anziani e malati vengono praticati perché “le persone sono valutate in base alla loro utilità”. Mons. Goh ricorda, poi, che “la Chiesa, come esempio della misericordia di Cristo, deve andare incontro” alle persone in difficoltà “mostrando loro compassione e comprensione”.

Rilanciare la centralità del Vangelo, andando incontro agli emarginati
Alla luce dell’Anno giubilare, dunque, prosegue l’arcivescovo di Singapore, è necessario unirsi “a Papa Francesco nel rilanciare la centralità del Vangelo della misericordia” e andare incontro agli emarginati, agli ultimi, agli emarginati dalla società. In questo senso, avverte il presule, è importante avere “un approccio pastorale che aiuti le persone a sperimentare l’ideale dell’amore perfetto e mostrare compassione quando esse sbagliano, nonostante le buone intenzioni”.

Essere misericordiosi significa essere consapevoli dei propri peccati
Tra le cause che portano ad una mancanza di misericordia, mons. Goh indica “l’ira irrisolta e nascosta”, unita al “risentimento” racchiuso “nei nostri cuori”, così come “egoismo, egocentrismo e schiavitù nei confronti dei piaceri del mondo”, frutto di “invidia, accidia, avarizia, gola e lussuria” attraverso i quali vogliamo “soddisfare i piaceri personali”. In questo contesto di “individualismo, materialismo e consumismo”, quindi, essere misericordiosi vuol dire “essere consapevoli dei propri peccati, delle proprie mancanze, del bisogno di completezza, di amore e di perdono”. Ma significa anche “ricevere per primi la misericordia di Dio” contemplandola “in Gesù Cristo”, guardando alla Croce ed all’Eucaristia, recitando il Rosario, fonti di “grande aiuto”.

Confessarsi almeno una volta al mese                                   
Di qui l’invito dell’arcivescovo di Singapore affinché, durante il Giubileo, “i cattolici si impegnino in pellegrinaggi di preghiera” fra le parrocchie della città e, in particolare, visitando “la Chiesa della Divina Misericordia”. “Accostatevi al sacramento della confessione almeno una volta al mese – scrive il presule - e partecipate alla Messa una volta alla settimana, oltre alle funzioni domenicali e festive”.

A Singapore, cattolici pari al 5 per cento della popolazione
Infine, qualche dato statistico: a Singapore i cattolici sono oltre 200mila, pari al 5 per cento circa della popolazione; fra le religioni, la più diffusa è il buddismo con il 43 per cento; seguono i cristiani con il 18 per cento del totale, i musulmani pari al 15 per cento. Anche l’induismo ed il taoismo sono rappresentati, rispettivamente con l’11 ed il 5 per cento. (I.P.)








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