2015-12-05 15:00:00

L'Unitalsi mette in campo 300 volontari per il Giubileo


Saranno circa 300 i volontari messi in campo dall’Unitalsi per il Giubileo. Squadre di 5-6 persone a settimane fino alla fine dell’Anno Santo e con l'impiego di 10 mezzi attrezzati per il trasporto delle persone disabili. Alessandro Guarasci ha sentito il presidente dell’Unitalsi Salvatore Pagliuca:

R. – Un’attenzione ad un mondo che troppo spesso viene considerato un mondo a parte. Mentre fa parte di questo mondo e quindi ha diritto a partecipare ad un evento così importante come quello del Giubileo. Il secondo aspetto è il quid pluris che l’Unitalsi può dare perché nel Giubileo della Misericordia bisogna prestare attenzione agli atti di misericordia corporale, tra cui quello di assistere e curare gli infermi.

D. - Come vi state coordinando anche con le autorità civili?

R. - Il nostro compito principale è quello di accogliere - sia a San Pietro sia nelle varie Basiliche sia alla Porta della carità che viene aperta presso la Caritas - indirizzare e guidare, aiutare a fare queste visite, i pellegrini oltre che accoglierli, chiaramente.

D. – Qual è il ritratto medio di questi volontari?

R. – Il ritratto medio è quello di giovani in genere dai 20, 25 anni fino ai 60, 65. Sono persone che hanno fatto una scelta di vita più che un’adesione ad un’associazione.

D. – Sarete presenti anche negli altri luoghi di culto sparsi in Italia, per esempio, mi riferisco ai santuari?

R. – Sì, l’Unitalsi sarà presente con le proprie sezioni e sottosezioni in tutti i santuari d’Italia e a Lourdes dove curerà, d’accordo con il santuario, le cerimonie giubilari, il passaggio attraverso la Porta della misericordia, aperta a Lourdes, e accoglierà anche tutti gli ammalati disabili non solo dell’Unitalsi ma un po’ di tutte le parti del mondo. C’è da dire un’altra cosa che vorrei aggiungere. Abbiamo presentato un progetto di servizio civile che è stato approvato e che è stato pubblicato due giorni fa; per cui avremo a disposizione anche volontari del servizio civile che per tutto l’Anno giubilare presteranno il loro servizio su Roma per un’accoglienza delle persone ammalate e disabili.








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