Aiutare a cancellare lo stigma contro le persone affette dal virus dell’Hiv, sostenendo loro e le loro famiglie con spirito di “carità e misericordia” perché non si sentano isolate ed emarginate dalla società. E’ questo il messaggio che il Simposio delle Conferenze episcopali dell’Africa e del Madagascar (Secam/Sceam) ha voluto lanciare in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids celebrata il 1° dicembre con il tema “Arrivare a zero“, ovvero portare a zero il numero delle nuove infezioni, quello dei decessi e, appunto, la discriminazione.
Ammettere la malattia e sostenere le famiglie colpite
Una discriminazione - rileva il documento – che induce i malati ad un senso di abbandono
e che spinge molte famiglie colpite a nascondere la verità sulla malattia o la morte
di un proprio congiunto per Aids, contribuendo così alla diffusione del contagio.
E’ per questo – sottolineano i vescovi africani - che la rivelazione della propria
condizione di malato è una parte importante della battaglia contro il virus. Fondamentale
– come è stato evidenziato durante il recente Sinodo sulla famiglia – è poi il sostegno
materiale e pastorale alle famiglie colpite. L’Aids infatti mette a dura prova i
forti legami familiari in Africa.
Amore e misericordia base della riconciliazione in Africa
Di qui l’elogio alle famiglie che restano vicine ai propri congiunti malati e del
“coraggioso” sostegno dato da tante comunità ecclesiali e ordini religiosi. “Un amore
incondizionato è la vera base della riconciliazione”, afferma il messaggio, ricordando
che al tema della riconciliazione il Secam ha dedicato, lo scorso luglio, un anno
speciale, rispondendo all’invito rivolto da Papa Benedetto XVI nell’esortazione post-sinodale
“Africae Munus”. A una settimana dall’inizio Giubileo, i vescovi africani esortano
quindi tutte le comunità di fede alla misericordia e alla carità verso i malati di
Aids e a sostenere la dignità della famiglia. Il messaggio conclude quindi con l’impegno
dei vescovi a “promuovere con più vigore in tutte parrocchie e organizzazioni cattoliche
del continente la compassione” per rispondere a questa sfida
L’Africa sub-sahariana la regione più colpita dall’Aids
L’Africa sub-sahariana la regione più colpita dall’Aids. Secondo l’Organizzazione
Mondiale della Sanità il 70% dei casi nel mondo sono concentrati in questa parte del
continente. Come confermato da una recente indagine condotta tra 900 siero-positivi
di diversi Paesi sub-sahariani dall’Ajan - la Rete dei Gesuiti Africani contro l'Aids
- , il principale problema resta l’accesso ai farmaci anti-retrovirali e più in generale
a servizi sanitari efficienti ed economicamente accessibili. (A cura di Lisa
Zengarini)
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