2015-12-04 14:26:00

Iraq: comunità di Bassora aprirà la Porta Santa il 6 dicembre


“Sarà una celebrazione simbolica” quella che vedrà il prossimo 6 dicembre, l’apertura della Porta Santa della Misericordia nella piccola comunità cristiana caldea di Bassora, nel sud dell’Iraq, area a maggioranza sciita. A dare l’annuncio - riferisce l'agenzia Sir - è lo stesso arcivescovo caldeo della città, mons. Habib Jajou Al Naufali, che al sito Baghdadhope descrive anche le condizioni dei cristiani locali. 

La presenza dei cristiani a Bassora
“Ci sono circa 400 famiglie cristiane che vivono ancora a Bassora – spiega il presule – 180 appartengono alla Chiesa caldea e vivono a Bassora e Al-Amarah, una cittadina nel governatorato di Maysan, 120 appartengono alla Chiesa siro-cattolica, 10 a quella siro-ortodossa, 72 famiglie sono armene, quasi tutte ortodosse, 9 appartengono alla Chiesa assira e 9 a quella evangelica. Ogni denominazione ha ancora almeno una chiesa, solo i fedeli assiri non ne hanno una in città e frequentano quella caldea”. I rapporti con la maggioranza sciita (90%) “sono buoni” anche se “a volte qualche famiglia cristiana è maltrattata e decide quindi di fuggire”. 

La diocesi di Bassora ha accolto 73 famiglie in fuga dall’Isis
Dal Governo “non ci sono aiuti”, quei pochi che arrivavano si sono interrotti nel 2014 a causa degli eventi legati al sedicente Stato Islamico. Oggi, dice mons. Al Naufali, “l’elettricità e l’acqua sono gratuite per tutte le chiese e durante le celebrazioni religiose la sicurezza è data da 4 poliziotti per ogni chiesa mandati dal governo”. Nonostante la povertà la diocesi di Bassora ha accolto 73 famiglie in fuga dall’Isis, provenienti dalla Piana di Ninive. 

Sul futuro dei cristiani in Iraq l’arcivescovo non è ottimista
“Sono parzialmente pessimista per molte ragioni tra le quali la più importante è che i cristiani hanno bisogno di una vita sociale cristiana che l’attuale situazione non consente di vivere”. Intanto si pensa al Giubileo, “alcuni fedeli mi hanno chiesto aiuto per recarsi a Roma e cercherò di fare qualcosa per loro”, e all’imminente Natale: “Ci saranno ritiri spirituali, mostre, visite pastorali, studi biblici, rappresentazioni. Ognuno farà del suo meglio per celebrare il tempo speciale del Natale nel miglior modo possibile”. (R.P.)








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