“Sono assolutamente convinto che la visita del Papa in Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana avrà un impatto sull’intera Africa” dice all’agenzia Fides il card. Wilfrid Fox Napier, arcivescovo di Durban in Sudafrica, che si trova a Roma per la XIX Assemblea Plenaria della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. “Quello che il Santo Padre ha detto in quei tre Paesi riflette molto di quello che, come africani, avremmo voluto sentire dal Papa. Per esempio il suo appello alla pace, il suo invito a prendersi cura dei malati, dei poveri e degli emarginati, riflette molto di quello che vorremmo vedere accadere nei nostri Paesi. Se il Papa dovesse venire in Sudafrica certamente gli chiederemmo di fare questo”.
Papa ha riconosciuto il ruolo dei laici africani
“Un altro aspetto importate di questa visita - prosegue il cardinale - è il ruolo
che Papa Francesco ha riconosciuto ai laici, in particolare ai catechisti. La maggior
parte dei catechisti sono uomini, e i catechisti possono essere un modello positivo
per i giovani e i giovani adulti. Questo è molto importante in Sudafrica dove gli
uomini non hanno dei buoni modelli da seguire” sottolinea il cardinale.
Le violenze xenofobe causate dall'indigenza
Il Sudafrica registra uno dei tassi mondiali più alti di violenze sessuali e ultimante
si sono registrati anche gravi incidenti xenofobi contro le popolazioni immigrate.
A questo proposito il card. Napier dice: “ora la situazione appare calma, ma il problema
delle violenze xenofobe non è stato risolto ed è stato nascosto sotto il tappeto,
pronto a riesplodere. Alcuni interventi sono stati fatti, ma quando gran parte della
popolazione vive nell’indigenza sorge la tentazione di attaccare le persone ancora
più svantaggiate. Non abbiamo sentito di attacchi contro immigrati provenienti da
India o Pakistan, che gestiscono attività commerciali, ma abbiamo visto come sono
stati colpiti migranti provenienti da altri Paesi africani, che in genere sono completamente
indifesi. Comunque si stanno facendo sforzi ad ogni livello per impedire il ripetersi
di questi incidenti”.
L'Africa danneggiata dalla corruzione
Il card. Napier conclude con questa considerazione: “L’Africa possiede risorse enormi,
non ultime quelle umane. La corruzione che porta al cattivo uso di queste risorse
danneggia fortemente gli abitanti del continente. Dobbiamo lavorare per far sì che
la nostra classe dirigente sia pervasa dal senso dell’integrità morale, dell’onestà
e soprattutto dal sentimento di doversi prendere cura dei poveri. Penso che il cristianesimo
abbia un importante messaggio da offrire”. (L.M.)
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