La difesa della vita sin dal concepimento e la tutela della famiglia sono state al centro della Plenaria della Conferenza episcopale irlandese (Ibc), conclusasi ieri, a Maynooth. Nel comunicato finale diffuso al termine dei lavori, i presuli fanno riferimento, in particolare, alla recente sentenza della Corte suprema di Belfast che ha definito la legge che proibisce l’aborto una violazione dei diritti umani, in quanto impedisce di ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza anche alle donne che hanno subìto uno stupro, o nel caso che sia diagnosticata una grave deformità del feto.
Vita umana è sacra e merita massima cura e protezione
I vescovi irlandesi fanno proprio, dunque, lo sconcerto espresso nei giorni scorsi
dai presuli di Belfast e ribadiscono: “Il progresso di una società deve essere misurato
su come essa si prende cura dei più vulnerabili” ed è quindi “disumano” privare un
nascituro del “diritto alla vita, garantito dalla Costituzione”. Per questo, scrivono
i vescovi di Dublino, “è più urgente che mai amare tutti i bambini in modo uguale,
siano essi già nati o nascituri, a prescindere dalle loro condizioni di salute”. “La
vita umana è sacra – continua la nota episcopale – e merita la massima protezione,
compassione e cura in tutti i suoi stadi”, anche perché “la Chiesa insegna che il
dovere di tutelare e proteggere la vita umana riguarda ugualmente la madre ed il figlio”.
Sostenere le donne che sperimentano gravidanze difficili
Per questo, “ogni tentativo” di abrogare gli articoli della Costituzione riguardanti
questo principio rappresenta “un attacco diretto al diritto umano più fondamentale
di tutti, ovvero il diritto alla vita”. Allo stesso tempo, la Conferenza episcopale
irlandese ricorda il suo massimo impegno nel “sostenere le donne che sperimentano
gravidanze difficili”.
Più tutele per il matrimonio e la famiglia
Altro tema esaminato dalla Plenaria dell’Ibc, quello della famiglia, soprattutto in
relazione al 14.mo Sinodo generale ordinario ad essa dedicato, svoltosi ad ottobre
in Vaticano. Facendo eco a quanto emerso dai lavori sinodali, i vescovi irlandesi
ribadiscono l’importanza del nucleo familiare non solo come oggetto, ma anche e soprattutto
come soggetto di evangelizzazione ed esprimono l’auspicio di “maggiori tutele per
il matrimonio e la famiglia”. Lo sguardo dei presuli si proietta poi in avanti, in
preparazione al nono Incontro mondiale delle famiglie, fissato per il 2018 a Dublino.
Occorre impegno internazionale per la salvaguardia del Creato
Ma i vescovi di Dublino non dimenticano di guardare alla più stretta attualità, ovvero
alla Cop21, la Conferenza internazionale sul clima in corso a Parigi: si tratta –
si legge nel comunicato –“di uno dei temi di giustizia sociale più urgenti” al quale
è necessario rispondere con “un forte impegno, a livello internazionale, per la salvaguardia
del Creato, in solidarietà con i poveri ed i vulnerabili del mondo”. In quest’ottica,
i presuli annunciano una conferenza nazionale sulla tutela dell’ambiente da tenersi
entro il 2016, con il supporto del governo.
Necessaria conversione ecologica per preservare il pianeta
“Tutti noi – prosegue il comunicato – dobbiamo prenderci cura della Terra e dobbiamo
riconoscere che, in passato, le risorse non sono state utilizzate a beneficio di tutti”.
È, quindi, “dovere dei cristiani fare un esame di coscienza sul proprio stile di vita
ed intraprendere un cammino di conversione ecologica per preservare il pianeta, affinché
le prossime generazioni possano vivere in un ambiente salutare e sostenibile”.
Giubileo Misericordia: “Porte Sante” in tutte le diocesi irlandesi
Riflettendo, in particolare, sul riscaldamento globale, l’Ibc ne sottolinea “le profonde
conseguenze sui più vulnerabili della popolazione mondiale”, costretti “alla fame
ed agli sfollamenti”. Di qui, gli auspici dei presuli affinché i leader mondiali riuniti
a Parigi “raggiungano un accordo che assicuri il futuro della Creazione di Dio”. Quindi,
l’Ibc si sofferma sul Giubileo straordinario della misericordia, indetto da Papa Francesco
dal prossimo 8 dicembre al 20 novembre 2016, ed esortano i fedeli ad aderirvi con
la preghiera, ricordando che in ogni diocesi irlandese verrà aperta una “Porta Santa”.
30.mo anniversario del Consiglio episcopale per detenuti di oltremare
Infine, i vescovi ricordano il 30.mo anniversario del Consiglio episcopale per i
detenuti di oltremare, organismo che segue circa 1.200 irlandesi imprigionati in più
di trenta Paesi del mondo. Vicino anche alle famiglie dei carcerati, questo Consiglio
episcopale si adopera, in particolare, per il reinserimento sociale dei detenuti.
(I.P.)
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