2015-12-03 07:53:00

GB: sì ai raid in Siria. Russia: affari di Ankara con Is


Ieri sera il parlamento inglese ha dato il via libera ai bombardamenti contro il Califfato in Siria, cominciati già questa notte. E le minacce jihadiste non si sono fatte attendere sul web. On line anche un nuovo video choc di una decapitazione in Siria, vittima sarebbe un agente dei servizi segreti russi. Intanto si aggrava sempre più la crisi tra Mosca e Ankara dopo che il ministero russo della Difesa ha mostrato le prove del traffico di petrolio tra la Turchia e il Califfato. Possibile un incontro bilaterale tra i ministri degli Esteri oggi al vertice Osce di Belgrado. Il servizio di Gabriella Ceraso:

“Non prendetevela con l’Islam quando vi colpiremo”. Arriva puntuale la minaccia jihadista sul web dopo che il premier Cameron ha incassato l’ok del parlamento britannico ai raid contro il sedicente Stato islamico in Siria. Già stanotte da Cipro il decollo di quattro tornado. Due anni fa il no contro Assad, ma ora la minaccia è da parte dell’Is e, come hanno chiesto gli alleati Ue e Usa all’indomani dei fatti di Parigi, occorre una larga coalizione. E’ così che la maratona notturna porta 157 sì tra i deputati britannici inclusa una decina di laburisti all’opposizione. Dunque si allarga il coordinamento Ue- Usa- Russia sui cieli siriani, ma non senza tensione. Ad alimentarla lo scontro sempre più acceso tra Mosca e Ankara dopo che ieri il ministero della Difesa russo ha fornito prove inconfutabili dell’esistenza di tre rotte di petrolio rubato, percorse dalle autocisterne turche da e verso le zone controllate dall’Is in Iraq e Siria. Un giro di affari da 2 miliardi di euro l’anno che finisce in Asia e che i raid russi stanno cercando di spezzare come la coalizione a guida Usa, sostiene Mosca, finora non ha fatto. Accuse pesanti a tutta la famiglia del presidente Erdogan che parla di calunnie e si dice pronto a dimettersi se fosse tutto vero. Il Pentagono lo difende: "sono accuse totalmente assurde", afferma il portavoce, "data la partecipazione attiva della Turchia ai raid della coalizione contro i jihadisti". Ma Mosca non si ferma e i suoi generali promettono a breve anche le prove di addestramento e invio di armi tra turchi e jihadisti. 








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