Cinquanta anni fa, nel 1965, Papa Paolo VI promulgava la “Nostra Aetate”, la dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane, frutto del Concilio Vaticano II. A mezzo secolo di distanza, la Conferenza episcopale ed il Comitato dei rabbini del Canada hanno diffuso un comunicato congiunto, impegnandosi a “lavorare insieme” a quattro obiettivi.
No all’antisemitismo ed a tutte le forme di odio
Il primo è quello di “rafforzare la comprensione ed i legami tra le rispettive comunità,
sostenendo il dialogo intercomunitario ed incoraggiando iniziative locali in tutto
il Paese, al fine di sensibilizzare le persone sulle fruttuose relazioni tra la Chiesa
cattolica e gli ebrei”. Il secondo obiettivo è quello di “opporsi all’antisemitismo
ed a tutte le forme di odio che sono essenzialmente contrarie ai principi di entrambe
le religioni ed al benessere di tutta la società canadese”.
Promuovere libertà religiosa e giustizia sociale
Il comunicato congiunto richiama, quindi, la necessità di “promuovere questioni di
interesse pubblico relative al bene comune, in particolare quelle che esprimono i
valori e l’impegno di cattolici ed ebrei in favore dell’uguaglianza, la tolleranza,
la giustizia sociale, la compassione, la libertà religiosa, la dignità ed il valore
inalienabile di ogni vita umana”.
Dialogo tra cattolici ed ebrei sia sempre fruttuoso
Infine, cattolici ed ebrei canadesi sottolineano l’importanza di “incoraggiare la
partecipazione sociale e la cooperazione tra i rispettivi fedeli”, affinché si possa
“lavorare insieme per contribuire ai temi di pubblico interesse”. “Le comunità cattoliche
ed ebraiche – conclude la nota – ringraziano Dio Onnipotente del dono di questo dialogo
e pregano affinché esso sia sempre fruttuoso”. (I.P.)
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