2015-11-27 12:31:00

Besigye: il messaggio del Papa ha toccato il cuore dei kenyani


E' stato davvero gioioso l'incontro del Papa con i poveri di Kangemi. Presente all'evento nello slum, il prof. Charles Besigye, docente di pedagogia all'Università cattolica di Nairobi. Adriana Masotti lo ha intervistato:

R. – E’ stato un momento per loro, sentendo anche le impressioni a Kangemi, di vedere realizzato quello che lui dice sempre: di andare nelle periferie. E oggi in tanti dicevano: “Noi non andiamo a visitare il Papa, ma siamo contenti che il Papa sia venuto proprio nel nostro ambiente, per vedere dove viviamo, per darci la speranza e dirci anche come continuare a vivere in questa situazione”. Sono stati contenti di vedere che è stato il Papa a venire da loro e non loro ad andare a da lui.  

D. – Questa visita del Papa in Kenya, che ormai si avvia alla conclusione, com’è andata dal suo punto di vista?

R. – Mi sembra che sia stata una visita riuscita da tutti i punti di vista. La gente lo ha accolto e aspettava il suo messaggio. E questo messaggio mi sembra sia riuscito proprio a toccare i cuori dei kenioti in tutto quello che si aspettavano, soprattutto sui grandi temi della pace, dell’ambiente, ma anche sulle sfide sociali che la gente keniota vive.

D. – Il Papa è stato concreto nel denunciare le cose che sono inique, ma anche a valorizzare il bello che c’è…

R. – Sì, sì. Il popolo aspettava un messaggio da parte della Chiesa universale, un messaggio soprattutto di fratellanza universale e di dialogo: non si combatte o si risponde con la violenza, ma c’è questo messaggio di dialogo. E ha invitato tutti, non solo i politici, ma ogni persona - ogni cristiano, ogni cittadino – a rispondere a questo messaggio di pace. Quindi poi, nei vari incontri che ha fatto, anche con persone appartenenti alle grandi religioni, alle Chiese di altra denominazione, il messaggio era quello. Si vede anche che i leader di queste grandi religioni e delle altre denominazioni hanno accolto il messaggio e sono pronti ad agire. Dopo la sua visita sicuramente si vivrà un altro tempo. Poi ieri, mi sembra che il suo messaggio alla sede dell’Onu, qui a Nairobi, abbia toccato il cuore, soprattutto per quanto riguarda l’ambiente e i grandi problemi non solo del Kenya, ma di tutta l’Africa e di tutto il mondo. Forse riteniamo che l’ambiente non abbia tanto a che fare con l’uomo, ma se l’uomo di oggi distrugge la natura, distrugge praticamente se stesso, distrugge l’universo.

D. – Qual è il ricordo personale che si porta con sé?

R. – Mi sembra che questo sia un momento storico per il continente, perché il Papa – non so come dire – ci ha portato in Dio. Lì dove è andato in questi giorni, ci riportava sempre alle cose essenziali: l’essenziale in Dio, guardando però anche alla Terra, e soprattutto al fatto di affrontare quelle sfide, che vediamo tutti i giorni, dal punto di vista di Dio e con Dio.








All the contents on this site are copyrighted ©.