La terra è una “casa comune” che non è minacciata solo dal degrado ambientale ma, in senso più ampio, da qualsiasi conflitto o violenza che uccide esseri umani e distrugge luoghi. Questo pensiero di sintesi al fondo della “Laudato si’” di Papa Francesco è stato ripreso dal cardinale Peter Turkson nel suo intervento all’Incontro della Repam, la Rete Pan-Amazzonica iniziato oggi a Bogotà.
“Vergognosi attacchi” a Parigi
In apertura di discorso, il presidente del Pontificio
Consiglio Giustizia e Pace ha subito affermato che “i grandi temi sociali e ambientali
della Pan-Amazzonia” vanno collocati in questo momento “nella prospettiva dei vergognosi
attacchi di Parigi, Beirut e Baghdad e dei bombardamenti in Siria”. Ciò che “stiamo
imparando”, ha osservato, è che il considerare la “violenza fratricida” e quella contro
la creazione sono in realtà uno stesso modo di considerare la “crisi che colpisce
la nostra civiltà e la Terra”.
L’Amazzonia merita un futuro diverso
“Viviamo in un mondo di sfide enormi e molti di voi
– ha riconosciuto il porporato – devono affrontare ogni giorno il difficile compito
di proteggere questo luogo prezioso e la sua gente”. “In questi tempi di oscurità
e distruzione in Europa – ha proseguito – vorrei oggi esprimere la mia gratitudine
per il loro impegno, per la loro perseveranza e per la loro testimonianza che illumina
il Sudamerica”. L’Amazzonia “ne ha bisogno”, giacché in questa “storia contemporanea
di persecuzione, disumanizzazione e di sterminio” questo territorio “merita un futuro
diverso”. Il card. Turkson ha concluso l’intervento assicurando che la Santa Sede
segue “attentamente” ciascuno degli obiettivi che si pone la Rete Pan-Amazzonica,
tra i quali l’ascolto delle esigenze delle popolazioni indigene e la diffusione della
Repam ai vari livelli della Chiesa con un ruolo strategico e territoriale nella regione.
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