Un appello alle istituzioni della Repubblica affinché l’Italia reciti un ruolo attivo e deciso a Parigi nell’ambito della prossima Conferenza delle Parti (Cop21) sui cambiamenti climatici. A diffonderlo è stata la Chiesa evangelica luterana in Italia (Celi).
È giunto il momento di concludere un accordo
ambizioso ed equo
L’Italia, secondo la comunità protestante, ha la possibilità
di diventare leader morale nel difendere l’ambiente in modo che possa essere una risorsa
per tutti. E ha il dovere di farlo, si legge in un comunicato ripreso dall’Osservatore
Romano, “sia agendo all’interno del nostro Paese sia spingendo affinché vengano assunti
impegni audaci nel corso di un evento mondiale in cui le delibere e le misure prese
dagli Stati partecipanti saranno decisive per l’esistenza delle generazioni attuali
e future”.
Come evidenziato in un passaggio della lettera citato dall’Osservatore Romano, “siccità disastrose, inondazioni massive e forti tempeste distruggono sempre più spesso vite, proprietà e mezzi di sussistenza. Gruppi già svantaggiati come donne, bambini e popolazioni indigene sono quelli più colpiti. È giunto il momento di concludere un accordo ambizioso ed equo”.
La mobilitazione dei luterani per sensibilizzare
le autorità nazionali
L’appello della Chiesa evangelica luterana in Italia
nasce in risposta all’invito della Federazione luterana mondiale (Flm) di sensibilizzare
le autorità nazionali sull’urgenza di un accordo globale ed equilibrato sul clima
in grado di superare gli interessi dei singoli Stati. In particolare, la Chiesa evangelica
luterana in Italia — già impegnata, come le altre Chiese luterane nel mondo, ad attuare
concretamente la transizione verso uno stile di vita sempre più rispettoso dell’ambiente
— invita il Governo italiano a considerare, nel corso delle negoziazioni di Parigi,
la necessità di determinare un quadro di iniziative che siano in grado di contenere,
dopo il 2020, l’incremento medio del riscaldamento della superficie terrestre ben
al di sotto di 2° centigradi; di agire, da oggi e fino al 2020, per mitigare i rischi
climatici con la contestuale assunzione — da parte dell’Italia e degli altri Paesi
sviluppati — di un visibile ruolo guida in conformità a quanto stabilito nel corso
di Cop17 (Durban 2011); focalizzarsi fortemente sulle politiche di adattamento e resilienza
ai mutamenti climatici, con speciale riguardo alla tutela delle popolazioni povere
e vulnerabili; includere, in un accordo per il periodo successivo al 2020, forme di
tutela per le perdite e i danni derivanti dai cambiamenti climatici; pianificare in
modo trasparente, sia a breve sia a medio-lungo termine, le misure (anche finanziarie)
necessarie alla realizzazione degli interventi climatici urgenti nei Paesi in via
di sviluppo. Pertanto, la Chiesa evangelica luterana in Italia, le sue comunità e
tutti i suoi membri pregano affinché Cop21 “possa davvero condurre all’accordo di
cui il mondo ha bisogno”.
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