2015-11-15 09:00:00

Conferenza di Parigi: appello degli evangelici luterani


Un appello alle istituzioni della Repubblica affinché l’Italia reciti un ruolo attivo e deciso a Parigi nell’ambito della prossima Conferenza delle Parti (Cop21) sui cambiamenti climatici. A diffonderlo è stata la Chiesa evangelica luterana in Italia (Celi).

È giunto il momento di concludere un accordo ambizioso ed equo
L’Italia, secondo la comunità protestante, ha la possibilità di diventare leader morale nel difendere l’ambiente in modo che possa essere una risorsa per tutti. E ha il dovere di farlo, si legge in un comunicato ripreso dall’Osservatore Romano, “sia agendo all’interno del nostro Paese sia spingendo affinché vengano assunti impegni audaci nel corso di un evento mondiale in cui le delibere e le misure prese dagli Stati partecipanti saranno decisive per l’esistenza delle generazioni attuali e future”.

Come evidenziato in un passaggio della lettera citato dall’Osservatore Romano, “siccità disastrose, inondazioni massive e forti tempeste distruggono sempre più spesso vite, proprietà e mezzi di sussistenza. Gruppi già svantaggiati come donne, bambini e popolazioni indigene sono quelli più colpiti. È giunto il momento di concludere un accordo ambizioso ed equo”.

La mobilitazione dei luterani per sensibilizzare le autorità nazionali
L’appello della Chiesa evangelica luterana in Italia nasce in risposta all’invito della Federazione luterana mondiale (Flm) di sensibilizzare le autorità nazionali sull’urgenza di un accordo globale ed equilibrato sul clima in grado di superare gli interessi dei singoli Stati. In particolare, la Chiesa evangelica luterana in Italia — già impegnata, come le altre Chiese luterane nel mondo, ad attuare concretamente la transizione verso uno stile di vita sempre più rispettoso dell’ambiente — invita il Governo italiano a considerare, nel corso delle negoziazioni di Parigi, la necessità di determinare un quadro di iniziative che siano in grado di contenere, dopo il 2020, l’incremento medio del riscaldamento della superficie terrestre ben al di sotto di 2° centigradi; di agire, da oggi e fino al 2020, per mitigare i rischi climatici con la contestuale assunzione — da parte dell’Italia e degli altri Paesi sviluppati — di un visibile ruolo guida in conformità a quanto stabilito nel corso di Cop17 (Durban 2011); focalizzarsi fortemente sulle politiche di adattamento e resilienza ai mutamenti climatici, con speciale riguardo alla tutela delle popolazioni povere e vulnerabili; includere, in un accordo per il periodo successivo al 2020, forme di tutela per le perdite e i danni derivanti dai cambiamenti climatici; pianificare in modo trasparente, sia a breve sia a medio-lungo termine, le misure (anche finanziarie) necessarie alla realizzazione degli interventi climatici urgenti nei Paesi in via di sviluppo. Pertanto, la Chiesa evangelica luterana in Italia, le sue comunità e tutti i suoi membri pregano affinché Cop21 “possa davvero condurre all’accordo di cui il mondo ha bisogno”.








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