2015-11-14 09:26:00

Il commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della Domenica


Nella 33.ma Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci presenta il Vangelo in cui Gesù annuncia ai discepoli che un giorno “il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte”. E aggiunge:

“Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino all'estremità del cielo”.

Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento di don Ezechiele Pasotti:

Dopo la grande tribolazione di Gerusalemme, segno ed anticipo della tribolazione finale, annunciata e raccontata alcuni versetti prima nel Vangelo di Marco: “Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e prodigi per ingannare, se possibile, gli eletti” (Mc 13,22), il Signore ci invita a non avere paura, ma ad essere attenti: “Io vi ho predetto tutto” (Mc 13,23). E il Vangelo di oggi, a continuazione, ci annuncia alcuni di questi segni: “Il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo…”. Entrare in questo linguaggio escatologico non è facile, anzi porta con sé due rischi da evitare; quello di cadere in un messianismo di paura e quello di non prenderlo sul serio, perché – caso mai – è una cosa tanto lontana che non ci tocca. L’annuncio della Chiesa è molto chiaro e coraggioso: il Signore è venuto nell’umiltà della carne ed ha inaugurato il Regno di Dio nel quale siamo chiamati ad entrare già ora, accogliendo la buona notizia del Vangelo. Sappiamo con certezza che il Signore tornerà glorioso alla fine dei tempi. Il cristiano, adulto nella fede, vive nell’attesa di questi tempi ultimi: non ne ha paura, non ha paura della morte, perché vive nell’attesa del suo Signore. Oggi abbiamo l’occasione di scoprire quelle parole che proclamiamo ogni giorno nella messa ed a cui forse non diamo alcuna attenzione: “Annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta. Torni a risuonare tra noi il grido dei primi cristiani: “Vieni, Signore Gesù: Maranatha!”.








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