2015-11-14 11:27:00

Beatificazione in Brasile di don Francisco de Paula Victor


“La sua vita fu un Vangelo”: è in questa frase incisa su una lapide nella parrocchia di don Francisco de Paula Victor, sacerdote brasiliano di origine africana, che si riassume la vita del nuovo Beato. A presiedere oggi il rito nello Stato di Minas Gerais, in Brasile, il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Il servizio di Benedetta Capelli:

E' una storia che inizia con un sogno anche se negli anni a cavallo dell’800-‘900 non a tutti è permesso di farlo, soprattutto nella società brasiliana di quel tempo e se si è figli di una schiava afro-americana. Eppure nel cuore di Francisco de Paula Victor il seme della vocazione è stato gettato e può solo germogliare. Nella comunità cristiana di Campanha, terra di santi e testimoni credibili come la Beata Francisca de Paula, completamente votata ai poveri, per Francisco si prospetta una vita all’insegna del lavoro nei campi, poi la sua madrina di battesimo, Marianna de Santa Barbara Ferreira, lo avvia al mestiere di sarto. Ma neppure questo è il suo cammino, sfidando pregiudizi e ostacoli di ogni genere decide di percorrere la strada del sacerdozio. Il cardinale Angelo Amato:

“Un suo compagno di seminario, lo descrive come un giovane dal cuore d'oro: ‘La sua anima è tanto bianca quanto nera è il colore della sua pelle’”.

A 24 anni l’ordinazione sacerdotale poi il trasferimento nella chiesa madre di Campanha, dove rimase fino al 1852, e lo spostamento a Três Pontas, qui morì nel 1905. Ancora il cardinale Amato:

“Don Victor fu un parroco generoso e dinamico. Era molto attivo nella catechesi e nell'amministrazione dei sacramenti. Introdusse il mese in onore della Madonna e percorreva a cavallo le zone rurali per portare conforto spirituale ai più lontani. Tra il 1852 e il 1905, anno della sua morte, impartì il battesimo a 8790 neonati figli di bianchi e a 383 figli di schiavi”.

Favorì la nascita di una scuola, offriva le offerte ai bisognosi. Un “pastore buono secondo il cuore di Cristo, umile araldo del Vangelo e zelante educatore dei giovani” lo descrive Papa Francesco. Uno straordinario modello di sacerdote e parroco con una dote innata: l’umiltà. Il cardinale Amato:

“Un giorno Padre Victor tornava in treno da Campanha a Três Pontas. Al suo arrivo il popolo lo aspettava con la banda musicale. C'era nel treno anche un generale. Questi, pensando che l'accoglienza fosse per lui, chiese a padre Victor, di portargli la valigia, avendolo scambiato per un facchino. Con semplicità il santo sacerdote portò la valigia del generale. Quando il popolo vide il suo parroco, gli andò incontro festante. Allora il generale chiese chi fosse quell'uomo. Gli fu risposto: ‘è Padre Victor e noi siamo qui per accoglierlo’”.








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