2015-11-09 14:54:00

Firenze, i giovani: il Papa ci affascina con la sua coerenza


La gioia è anche il sentimento della realtà giovanile della Chiesa di Firenze che aspetta di far festa con Papa Francesco. Lo testimoniano le parole di Anna Del Bene, presidente femminile della Fuci di Firenze, intervistata dall’inviato, Alessandro Gisotti:

R. – Come giovane, attendo con trepidazione e gioia l’incontro con Papa Francesco. Parteciperò alla Messa allo stadio assieme a tanti altri ragazzi del nostro gruppo e insieme stiamo vivendo questo momento con grande attesa. Spero che, come il Papa ha sempre dimostrato, possa dare una parola specifica a noi giovani per continuare il nostro cammino con slancio.

D. – Papa Francesco sarà a Firenze per poche ore, ma in queste poche ore riuscirà a incontrare gli ammalati, a pranzare con i poveri oltre all’incontro con tutta la città, in fondo, allo stadio di Firenze. Quanto è efficace questo messaggio continuato, testimoniato di Francesco, di incontro con i poveri? Vedete che si muove qualcosa a Firenze, rispetto a questo?

R. – Sì, decisamente. L’attenzione di Papa Francesco, in particolare verso i malati e i poveri che incontrerà, esprime questa grande vicinanza a tutte le realtà sociali. Questo è molto importante e secondo me avvicina molto anche le persone non credenti, che vedono nel Papa e nella Chiesa tutta un modo per vivere la propria vita in pienezza, con attenzione a tutti, e apertura.

D. – C’è qualcosa che ti ha colpito in questi giorni di preparazione alla visita, anche parlando con dei coetanei non per forza cattolici? O anche qualche aneddoto nell’attesa del Papa?

R. – Sì, mi è capitato di parlare con alcuni miei coetanei riguardo a questo momento ormai imminente: quello che mi ha colpito è la speranza che hanno tutti, credenti e non credenti, che venendo a Firenze – che è la città per eccellenza culla dell’umanesimo – si possa ripartire veramente dall’uomo, innanzitutto. Quindi, è un messaggio rivolto a tutti: la dimensione antropologica, evidentemente in chiave cristiana, ma condivisibile da chiunque.

Oltre alla visita di Francesco a Firenze, spunti di riflessione per i giovani giungono anche dal Convegno nazionale, come conferma al microfono di Alessandro Gisotti, il presidente della Fuci fiorentina, e delegato al Convegno Cei, Marco Tellini:

R. – E’ un segnale forte di vicinanza. In questo Convegno si parlerà di come essere più vicini a chi sperimenta la marginalità e Papa Francesco incarna questa vicinanza con uno stile semplice per noi giovani, accattivante, in senso positivo. E quindi, è un segnale che mostra quanto possa essere bella la vita del Vangelo.

D. – L’attrazione di Papa Francesco per i credenti è direi quasi ovvia, naturale. Tu avrai anche molti amici non credenti: che cosa li colpisce di questa figura?

R. – Colpisce questa coerenza che c’è tra le parole e i fatti. Questo è un elemento di credibilità anche della testimonianza, è affascinante.

D. – Da ultimo, come giovane, come cattolico e come fiorentino, quali sono le tue speranze per questa visita di Francesco?

R. – Spero che il lavoro che facciamo anche come delegati durante questi giorni abbia una ricaduta reale nella pastorale che seguirà a questo evento. Sono sicuro che, se individuiamo alcuni obiettivi realmente possibili, possiamo dare concretezza a questa nuova spinta.








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