2015-11-09 14:30:00

Clima: emissioni gas provocheranno 100 milioni di nuovi poveri


Sono 100 milioni le persone che rischiano di cadere nella povertà assoluta entro il 2030 a causa dei cambiamenti climatici. Il dato, fornito dalla Banca Mondiale nel suo ultimo rapporto riguarda tutte le comunità più vulnerabili del pianeta che, senza un accordo internazionale sull’emissione dei gas nocivi, non riusciranno a sopportare gli effetti dei danni ambientali.

La pressione sui leader mondiali
La Banca Mondiale - riferisce l'agenzia Misna - ha lanciato l’allarme in vista della Cop21 a Parigi, la ventunesima Conferenza delle parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si terrà dal 30 novembre all’11 dicembre. Riuscire a raggiungere un patto vincolante e universale per il mantenimento del riscaldamento globale sotto i 2° C rispetto alle temperature del 1850 è l’obiettivo dell’incontro nella capitale francese. Si tratterebbe, nel caso andasse a buon fine, del protocollo da sostituire a quello di Kyoto, risalente al 1997 e mai firmato dagli Stati Uniti e dalla Cina, che invece saranno protagoniste per Cop21.

I costi umani del cambiamento climatico
Spesso gli effetti dei gas serra vengono quantificati in termini di Pil, senza considerare i rischi sociali e umani. Le previsioni del rapporto disegnano scenari in cui l’aumento delle temperature potrebbe far salire del 5% gli abitanti esposti alla malaria. Le ricerche sono state compiute su famiglie di 90 diversi Paesi che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno, ovvero la soglia definita di povertà estrema. “In particolare - afferma la Banca Mondiale - la situazione è molto grave per l’Africa perché i prezzi dei generi alimentari potrebbero aumentare fino a diventare insostenibili per la popolazione. Le conseguenze sarebbero negative anche per il sud-est asiatico: nella sola India sono 45 milioni le persone che cadrebbero nella povertà totale”.

Possibili soluzioni per contrastare i cambiamenti climatici
Per evitare che i cambiamenti climatici rendano inutili le politiche per la riduzione della povertà il rapporto della Banca Mondiale raccomanda ai Paesi che faranno parte della Conferenza di Parigi di investire in infrastrutture elastiche, reti di sicurezza sociale e misure di adattamento. Non tutto dipende però da aiuti stranieri, lo studio stima che il 70% dei poveri del mondo vive in Paesi che sarebbero in grado di implementare politiche migliorative con risorse interne. Inoltre, secondo la pubblicazione, i piani per ridurre le emissioni dei gas serra non dovrebbero in nessun modo penalizzare i più poveri: il taglio dei sussidi ai combustibili fossili potrebbe essere bilanciato, per esempio, con investimenti  nel settore sanitario.

L’impegno della Chiesa per il clima
Vescovi da tutto il mondo e movimenti cattolici stanno promuovendo, in occasione di Cop21, una forte mobilitazione per riconoscere il clima e l’atmosfera beni comuni globali da rispettare. I vescovi cattolici schierano dieci proposte concrete, che chiedono un accordo comune sull’ambiente. Per valutare oltre che le dimensioni tecnico-scientifiche, anche quelle etiche e morali dei cambiamenti climatici, con un’attenzione particolare per le comunità più povere che risentono degli effetti dei disastri ambientali. Il Movimento mondiale cattolico per il clima lancia invece un mese dedicato alla tutela dell’ambiente, iniziato il primo, durerà fino al 29 novembre. (V.D.B.M.)








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