2015-11-09 07:52:00

Aereo russo: si rafforza l'ipotesi della bomba


Gli esperti che indagano sullo schianto, lo scorso 31 ottobre, dell’aereo russo caduto  in Sinai con 224 persone a bordo hanno ormai pochi dubbi: è stata una bomba a far esplodere in volo il velivolo. Sulla stessa linea anche fonti ufficiali americane ma il governo egiziano precisa che quella dell’ordigno resta ancora soltanto un’ipotesi da accertare. Intanto il sedicente Stato islamico ha pubblicato on line un nuovo video in cui rivendica la strage. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Prende sempre più corpo l’ipotesi della bomba. Una fonte della commissione di inchiesta egiziana avrebbe rivelato che il “rumore registrato dalle scatole nere” dell’aereo è compatibile con “l’esplosione di un ordigno”. Il governo egiziano, però, smentisce e precisa che bisogna attendere per i risultati finali dell’inchiesta. Ma ad alimentare la tesi dell’attentato ci sono anche le rivelazioni dei servizi segreti britannici, secondo cui la mente dell’attacco terroristico sarebbe Abu Osama al Masri, leader egiziano di un gruppo fondamentalista affiliato all’autoproclamato Stato islamico. E ci sono anche nuove rivendicazioni. In un video di propaganda i miliziani jihadisti dichiarano che la strage è una vendetta per i raid russi in Siria. Il presidente russo Vladimir Putin, intanto, ha firmato un decreto per il divieto di voli dalla Russia in Egitto. Sono in corso le operazioni di rimpatrio: solo Mosca nelle ultime  ore, con una serie di trasporti aerei speciali, ha rimpatriato migliaia di turisti che erano rimasti bloccati nel Paese nordafricano.








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