2015-11-07 07:57:00

Si rafforza l'ipotesi attentato per l'aereo caduto in Sina


Si rafforza l’ipotesi che sia stata una bomba a far cadere l’Airbus russo precipitato sabato scorso in Sinai, causando la morte di 224 persone. In una delle due scatole nere si sentirebbe infatti il rumore di un’esplosione. Intanto si scopre che lo scorso agosto un jet inglese venne sfiorato da un missile durante l’atterraggio a Sharm El-Sheikh. Il servizio di Michele Raviart:

Il boato di un’esplosione, non compatibile con un’avaria ai motori, sarebbe chiaramente udibile nelle registrazioni della scatola nera. Prima di allora, riferisce la tv France 2, che cita fonti riservate, tutto nel volo dell’Airbus-321 della compagnia russa Metrojet, procedeva regolarmente.  Poi, dal 24esimo minuto dopo il decollo, il silenzio. Un dato che avvalora la tesi di una bomba a bordo della stiva, imbarcata sfruttando gli scarsi controlli di sicurezza nell’aeroporto di Sharm El-Sheikh. Ed è sempre più probabile che dietro l’attacco ci sia lo Stato Islamico. Riferisce infatti la tv americana Nbc che i servizi segreti americani e inglesi abbiano intercettato l’esultanza dei vertici dell’Is a Raqqa, alla notizia della distruzione dell’aereo. A Sharm El-Sheikh, intanto, si cerca di tornare alla normalità. Ieri sono ripartiti i primi voli verso l’Inghilterra, mentre rimangono bloccati i voli russi, anche se Putin e il presidente egiziano Al-Sisi hanno affermato che il traffico aereo riprenderà presto regolarmente. Rafforzata la sicurezza per i voli diretti in America dal Medio oriente, mentre si scopre che già due mesi fa un missile passò a soli 300 metri da un Boing inglese che stava atterrando in Sinai. Solo l’abilità del pilota salvò 189 passeggeri per quello che sarebbe stato un errore dell’esercito egiziano durante un’esercitazione.








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